Scheda Tecnica <<
PRODUZIONI
FUORIVIA
presenta
Gianmaria Testa
MEN AT WORK TOUR |
Gianmaria
Testa - voce, chitarre
Giancarlo Bianchetti -chitarre
Nicola Negrini - contrabbasso e basso elettrico
Circondato da grandi musicisti, gli stessi che hanno costituito il nucleo forte e compatto delle registrazioni in studio e dal vivo, Gianmaria Testa
continua il suo “neverending tour”, ben rappresentato dal suo ultimo disco, MEN AT WORK, frutto di una lunga tournée in Germania, in
grandi teatri, registrata nel febbraio 2012 e febbraio 2013.
Il live è sì la versione dal vivo di VITAMIA, l’ultimo disco in studio di Gianmaria, una versione molto “combo” e vissuta, ma è
anche molto di più, perché nella scaletta dei concerti si ripercorrono e si reinterpretano di fatto 20 anni di canzoni, da LE TRAIETTORIE DELLE MONGOLFIERE (qui con un nuovo arrangiamento, di grande effetto), esordio discografico di Gianmaria Testa,
fino alle canzoni sulle migrazioni moderne di DA QUESTA PARTE DEL MARE (il disco che è stato Premio Tenco 2007). Non manca pure
un inedito, la cover di Hotel Supramonte di Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola, interpretata da Gianmaria in solo, fender e voce,
in una versione essenziale, molto emozionante e intima.
Un’occasione per riscoprire alcune canzoni di Gianmaria presenti, nella loro versione in studio, in dischi come “Montgolfières”, “ Altre Latitudini” o “Extra Muros”, attualmente non più distribuiti.
Il titolo, “MEN AT WORK” richiama il tema dell’autostrada, dei lavori in corso che sempre, regolarmente, punteggiano i viaggi del gruppo
per le strade d’Europa, ma anche il tema del lavoro (più spesso del lavoro negato o perso) che è un tema portante dei testi di VITAMIA,
come testimoniano le canzoni “Cordiali saluti” e “Sottosopra”
Accompagnano Gianmaria Testa e le sue tre chitarre, Giancarlo Bianchetti, virtuoso col guizzo personalissimo di tutte le chitarre e Nicola Negrini che passa con disinvoltura dal contrabbasso al basso elettrico fino all’u-bass.
SCRIVE RICHARD ROBERT* A PROPOSITO DI GIANMARIA…
Il canto non è solo suono: è anche profumo, leggero e avvolgente – talvolta persino ossessivo.
La sua alchimia poetica si fonda innanzitutto sulla verità intima di chi lo emette; poi si arricchisce entrando in vibrazione con l’aria, infiammandosi al
contatto con il fuori, nutrendosi dell’energia di coloro che lo ascoltano. Le grandi voci, quelle che ci entrano dentro e non ci lasciano più, non sono
quelle che assalgono con le loro prodezze tecniche; sono piuttosto quelle che, portate al loro più giusto grado di umanità, testimoniano di quel cammino
segreto tra l’anima profonda che le ha viste nascere e il vasto mondo che le riceve.
Così è la voce di Gianmaria Testa.
Nel delicato mescolarsi di canzone, jazz, sonorità latine o rock che la sostengono, la sua voce emana un profumo unico e emozionante nel quale l’inatteso,
il sorprendente si confonde con il familiare. Ascoltarla per la prima volta, così come ascoltare le melodie e i testi che quella voce porta con sé,
significa fare l’esperienza insolita di una scoperta che sa di déjà vu. Anche se con quella voce non si è mai avuto veramente a che fare prima, è
una di quelle che si possono subito riconoscere; proprio come si riconoscono le voci di un fratello sconosciuto ma atteso, di un fratello che non
si sperava più di avere e che ci regala all’improvviso la dolce e intensa sorpresa di apparire, e di esistere.. Ricordiamoci il nostro primo incontro con
Leonard Cohen, Paco Ibañez, Roberto Murolo, Léo Ferré o João Gilberto. Pensiamo a come la loro franca sincerità, senza filtri né
artifici, di una bellezza quasi brutale, ci ha letteralmente abbracciati. E come quelle voci ci hanno convinti che non c’è dono più generoso e
atteggiamento migliore che quello di essere irriducibilmente e semplicemente se stessi. Gianmaria Testa, a modo suo, continua questa tradizione; si sente
in lui lontana, ma ben presente, la tradizione di ospitalità e di buona accoglienza che i contadini del suo Piemonte natale riservavano allo straniero o al
vagabondo di passaggio.
Richard Robert*
* Richard Robert, giornalista e critico francese, è stato dal 1993 al 2009 critico e inviato musicale per la rivista “Les inrockuptibles”. Ha creato nel
2011 il sito “L'Oreille Absolue”, dedicato alla musica e composto da lunghe interviste, articoli di fondo e sessioni inedite. Dopo aver collaborato al
festival di Rennes “Les Tombées de la Nuit”, è dal 2012 consigliere artistico e assistente alla programmazione musicale del Festival “Les Nuits de
Fourvière” di Lyon.
CURRICULA ARTISTI
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa, classe 1958, è italiano, italianissimo, vive nelle Langhe in Piemonte, eppure c’è voluta la Francia per scoprirlo. Da quando ha mandato al
Festival di Recanati la sua cassetta registrata chitarra e voce, vincendone il primo premio una prima volta nel ’93 e poi di nuovo nel ’94, sono passate un
bel po’ di cose: otto dischi - Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996),Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live “SOLO – dal vivo”
(2009), Vitamia (2011) e l’ultimo live, Men at work (2013) -, più di 3000 concerti in
Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti, Portogallo, quattro serate tutte esaurite all’Olympia e una lunga teoria di articoli
omaggianti sui principali giornali (“Le Monde” in testa).
In Italia il percorso è stato un po’ più complicato e difficile perché condotto davvero senza compromessi, con pochissime apparizioni Tv o passaggi
radiofonici e nessun tipo di pubblicità. La sua vera forza è stata ed è ancora il passaparola. Chi va ad un suo concerto non riesce a dimenticarlo:
l’emozione nasce palpabile e si divide tra tutti; Gianmaria scherza coi suoi musicisti ed è naturalmente comunicativo; i testi sono belli, sono semplici,
sono piccole poesie che parlano della vita e che vivono anche al di là della musica; e lei, la musica, insieme ad una voce che si muove tra rauche asprezze
e teneri velluti, i testi li trasporta, li puntualizza, li sottolinea.
Perché le cose cominciassero a cambiare anche in Italia c’è voluto – paradossalmente - Il Valzer di un giorno, quarto disco della sua carriera e
il primo di produzione totalmente italiana, che è forse il suo lavoro più ‘difficile’: canzoni riportate alla loro forma più nuda ed essenziale, due
chitarre e voce soltanto.
Ad oggi, Il valzer di un giorno, ha superato le 200 mila copie vendute in tutta Europa.
Moltissime le collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del folk: da Gabriele Mirabassi e Enzo Pietropaoli a Paolo Fresu; da Rita Marcotulli a Riccardo Tesi (col quale ha dato
vita al “Progetto Saramago”, una sorta di omaggio al grande Nobel per la letteratura); da Enrico Rava (insieme al quale ha presentato con
grande successo per Fuorivia Guarda che luna!, spettacolo dedicato alla figura di Fred Buscaglione che ha visti
protagonisti, oltre a loro, la Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo) a Battista Lena per il quale ha fatto la
voce recitante e ha cantato nel suo lavoro discografico (I cosmonauti russi) dedicato alla navicella spaziale MIR, sempre prodotto da
Fuorivia; da Mario Brunello a Paolo Fresu. E moltissime anche le collaborazioni con attori o scrittori comeErri De Luca (Chisciotte e gli invincibili, Che storia è questa, Chisciottimisti), Giuseppe Battiston (col quale ha realizzato nel 2010 - 11 lo spettacolo “18 mila giorni – il Pitone”, su testo originale
di Andrea Bajani e prodotto da Fuorivia e Teatro Stabile Torino e Italy, basato sull’omonima poesia di Giovanni Pascoli, che ha debuttato nel
2011), Paolo Rossi (Rossintesta, 2004), Marco Paolini (Attraverso (2003)…
L’ultimo disco in studio, in ordine di tempo, è uscito alla fine del 2011, e più precisamente il 17 ottobre 2011, giorno del suo
compleanno. “Vitamia”, è una sorta di bilancio di vita personale e di vita sociale e rappresenta la naturale
evoluzione dello spettacolo teatrale con Battiston, anche se le canzoni sono state totalmente riviste e riarrangiate.
Il disco, suonato da grandissimi musicisti, è ricco di nuove e inattese sonorità, un vero affresco non solo di parole e di sentimenti, ma anche di musica.
Al disco, sempre prodotto da Fuorivia, ha fatto seguito una lunga tournée in Italia, Francia, Germania, Austria, Olanda e Belgio.
A fine ottobre 2012 è uscito, con Gallucci Editore, il libro disco Ninna Nanna dei sogni, prima incursione di Gianmaria Testa nel
mondo dell’infanzia: una ninna nanna dedicata ai più piccoli illustrata dalle bellissime tavole di Altan, il creatore della Pimpa. A questo, ha fatto
seguito un altro libro-disco, sempre per bambini e sempre con Gallucci editore, illustrato però da Marco Lorenzetti, 20 mila Leghe (in fondo al mare) (maggio 2013).
Ultima fatica, il live, registrato in Germania con il suo quartetto, Men at work, un doppio (+ dvd) con 23 canzoni che sono un
po’ la sintesi di 20 anni di carriera artistica.
Giancarlo Bianchetti – chitarre
Dai primi anni ‘90 svolge un’intensa attività concertistica con vari musicisti, tra i quali Jack Walrath e Tony Castellano, Steve Grossman, Tony Scott,
Carlo Atti, Marco Tamburini, Ares Tavolazzi,Sandro Gibellini, Piero Odorici,Pietro e Marcello Tonolo, Luciano Milanese, Tullio De Piscopo, i fratelli
Pingone. Dal 1990 collabora con la cantante bolognese Silvia Donati, il chitarrista-cantante brasiliano Zeduardo Martins e il bassista afro-romagnolo
Davide Garattoni: nasce il primo nucleo del gruppo Arcoiris (cd Subterranea, Suonaphone records e, di prossima uscita, il cd Orixas em fabula). Sempre con Silvia Donati forma il quartetto AGAS, di matrice più jazzistica, del quale fanno parte il contrabbassista Ares
Tavolazzi e l'armonicista Alberto Borsari; con quest'ultimo registra il CD Alfonsina y el mar (Sole e Luna Records). Dal '95 al 2004 circa ha
fatto parte del gruppo che accompagna il cantautore Vinicio Capossela, con il quale partecipa alla registrazione di tre cd: Il Ballo di S.Vito, LiveinVolvo, Canzoni a manovella). Dal 2001 fa parte della Timbuctù orkestra, quartetto (cd Sala d'attesa). Nel 2003
viene invitato da Pietro Tonolo a suonare con un quartetto comprendente, oltre allo stesso Tonolo, il pianista Paolo Birro e il contrabbassista Marco
Micheli. Successivamente nel 2005 partecipa alla registrazione del cd Di mezzo il mare con l'orchestra dell'etichetta perugina EGEA. Dal
2006 fa parte del quintetto del fisarmonicista Simone Zanchini, con il quale registra il cd From Marocco to Art basato sulle composizioni di Frank
Marocco e Art Van Damme. Nello stesso anno entra a far parte del Maver Quartet, con il bandoneonista Carlo Maver (cd 12 nodi) e registra con il
gruppo Jacaré il cd Il primo passo (Irma Records). Ha collaborato inoltre con Mirco Menna (cd Ecco) Rita Botto (cd Donna Rita),
Paola Turci, Flavio Piscopo, Paolo Conte, Francesco Guccini, Marco Ferradini, Bruno Lauzi.
Nicola Negrini – Contrabbasso e basso elettrico
Contrabbassista e compositore, è alla guida del progetto Scoolptures, quartetto con Achille Succi, Philippe "Pipon" Garcia e Antonio Della Marina il cui CD
d'esordio [Materiale Umano | Leo Records] è stato segnalato tra i migliori CD del 2010 dalla rivista americana Downbeat. Collabora con l'ensemble nujazz
Faze Liquide, con il quintetto flamenco jazz Alkord di Alberto Capelli, con i cantautori Gianmaria Testa, Piero Sidoti e Lucio Morelli. Partecipa a
produzioni di teatro/musica con, tra gli altri, il Teatro Delle Ariette, gli attori Giuseppe Cederna, David Riondino, Giuseppe Battiston, gli scrittori
Carlo Lucarelli, Erri De Luca, Marcello Fois, Michele Serra. Documentate da un'ampia discografia vi sono le esperienze in trio con Alfredo Impullitti e
Mauro Manzoni, il quintetto Inno, l'ensemble Nic:Neg Conference, le partecipazioni in studio e dal vivo con Ricci Rucker, The Gunkhole, con il compositore
Fabrizio Festa e con il collettivo Alien Army. Importanti nella sua formazione gli incontri con musicisti quali Gabriele Mirabassi, Paolo Fresu, Cristiano
Rossi, Javier Girotto, Claudio Lugo, Charo Martin, Rita Marcotulli.
Materiale
tecnico necessario |
P.A. |
Mayer,
Nexo, Martin. |
Stage |
(per
i monitor vedi sistema P.A.) |
Mixer |
24
ch., eq. Parametrica, 4aux pre e 2aux post (soundcraft,
yamaha, makie) |
EQ |
4
eq mono 31 bande (vedi ir) in transito o in insert sulle
aux pre |
E.Q. |
1
cq stereo 31 bande (klark, tecnik, xta, ashley) in transito
su L + R |
EFX |
2
pcm 90/80/70 |
Comp |
1dbx
160 o similare x la voce, 4 dbx 166b (o drawner) |
Backline |
-
1 amplificatore per contrabbasso di piccole dimensioni con
uscita bilanciata (no Trace Elliot)
- 1 snare drum + 1 stand, 1 hight hat, 1 cymbals stand,
1 seggiolino da batteria, 1 Kick pedal ("camco"
se possibile), 1 bass drum (20' o 22'), 1 tom alto da 14,
1 tom basso da 16, 1 djembé, 1 scatola di cartone
|
Input
List eMicro |
1 |
BASS
DRUMS MIC D 112 |
2 |
SNARE
DRUMS MIC SM 57 |
3 |
H.H.
MIC CONDENSATORE |
4 |
TOM
MIC EV 408 |
5 |
FLOOR
TOM MIC EV 408 |
6 |
O.H.
MIC CONDENSATORE |
7 |
O.H.
MIC CONDENSATORE |
8 |
GRAND
CASSA MIC D 112 |
9 |
DYEMBE’
MIC SM 57 |
10 |
Chit
GMT D.I. |
11 |
Chit
GMT D.I. |
12 |
Vox
GMT Shure 87 beta o SM 58 |
13 |
Contrabbasso
AKG sb 300 ck 91 |
14 |
Contrabbasso
D.I. |
15 |
Clarinetto
AKG sb 300 ck 93 |
16 |
Pcm
|
17 |
Pcm
|
18 |
Pcm
|
19 |
Pcm
|
20 |
Pcm
|
21 |
Vox
monitor GMT |
22 |
Spare
Shure sm 87 |
Palco |
Aux1 |
Aux2 |
Aux3 |
Aux
4 |
GMT |
contrabbasso
|
Batteria |
Clarinetto/Sax |
a
semicerchio, il più possibile vicino al pubblico |
Luci |
Semplici,
sobrie e calde.
Prevedere, oltre a un piazzato bianco e a un controluce,
4 proiettori utilizzabili separatamente e 4 sagomatori
da puntare su ogni singolo musicista
Se vengono usate gelatine preferire i toni dell’ambra
ed eventualmente dell’azzurro (no rosa) |
Materiali
di scena |
3
sgabelli alti
1 sgabello tipo pianoforte
2 reggi chitarra
2 tavolinetti bassi
1 bicchiere di vetro a calice
|
Camerini |
acqua minerale; 2 bottiglie
di buon vino bianco secco fermo; catering (panini vegetariani
e non, acqua, succhi, frutta, snack) |