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Gianmaria Testa, classe 1958, è italiano, italianissimo, vive nelle Langhe in Piemonte, eppure c’è voluta la Francia per scoprirlo. Da quando ha mandato al Festival di Recanati la sua cassetta registrata chitarra e voce, vincendone il primo premio una prima volta nel ’93 e poi di nuovo nel ’94, sono passate un bel po’ di cose: otto dischi -Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live “SOLO – dal vivo” (2009), Vitamia (2011) e l’ultimo live, Men at work (2013)-, più di 3000 concerti in Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti, Portogallo, quattro serate tutte esaurite all’Olympia e una lunga teoria di articoli omaggianti sui principali giornali (“Le Monde” in testa).

In Italia il percorso è stato un po’ più complicato e difficile perché condotto davvero senza compromessi, con pochissime apparizioni Tv o passaggi radiofonici e nessun tipo di pubblicità. La sua vera forza è stata ed è ancora il passaparola. Chi va ad un suo concerto non riesce a dimenticarlo: l’emozione nasce palpabile e si divide tra tutti; Gianmaria scherza coi suoi musicisti ed è naturalmente comunicativo; i testi sono belli, sono semplici, sono piccole poesie che parlano della vita e che vivono anche al di là della musica; e lei, la musica, insieme ad una voce che si muove tra rauche asprezze e teneri velluti, i testi li trasporta, li puntualizza, li sottolinea.
Perché le cose cominciassero a cambiare anche in Italia c’è voluto -paradossalmente- Il valzer di un giorno, quarto disco della sua carriera e il primo di produzione totalmente italiana, che è forse il suo lavoro più ‘difficile’: canzoni riportate alla loro forma più nuda ed essenziale, due chitarre e voce soltanto.
Ad oggi, Il valzer di un giorno, ha superato le 200 mila copie vendute in tutta Europa.

Moltissime le collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del folk: da Gabriele Mirabassi e Enzo Pietropaoli a Paolo Fresu; da Rita Marcotulli a Riccardo Tesi (col quale ha dato vita al “Progetto Saramago”, una sorta di omaggio al grande Nobel per la letteratura); da Enrico Rava (insieme al quale ha presentato con grande successo per Fuorivia Guarda che luna!, spettacolo dedicato alla figura di Fred Buscaglione che ha visti protagonisti, oltre a loro, la Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo) a Mario Brunello. E moltissime anche le collaborazioni con attori o scrittori come Erri De Luca (Chisciotte e gli invincibili, Che storia è questa, Chisciottimisti), Giuseppe Battiston (col quale ha realizzato nel 2010-11 lo spettacolo “18 mila giorni – il Pitone”, su testo originale di Andrea Bajani, e successivamente il reading “Italy”, entrambi prodotti da Fuorivia, Paolo Rossi (Rossintesta, 2004), Marco Paolini (Attraverso (2003)…

L’ultimo disco in studio, in ordine di tempo, è uscito alla fine del 2011, e più precisamente il 17 ottobre 2011, giorno del suo compleanno. “Vitamia”, è una sorta di bilancio di vita personale e di vita sociale e rappresenta la naturale evoluzione dello spettacolo teatrale con Battiston, anche se le canzoni sono state totalmente riviste e riarrangiate.
Il disco, suonato da grandissimi musicisti, è ricco di nuove e inattese sonorità, un vero affresco non solo di parole e di sentimenti, ma anche di musica. Al disco, sempre prodotto da Fuorivia, ha fatto seguito una lunga tournée in Italia, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Olanda e Belgio.
Ultima fatica discografica, il live, registrato in Germania con il suo quartetto, Men at work, un doppio (+ dvd) con 23 canzoni che sono un po’ la sintesi di 20 anni di carriera artistica.

A fine ottobre 2012 è uscito, con Gallucci Editore, il libro disco Ninna Nanna dei sogni, prima incursione di Gianmaria Testa nel mondo dell’infanzia: una ninna nanna dedicata ai più piccoli illustrata dalle bellissime tavole di Altan, il creatore della Pimpa.
A questo, hanno fatto seguito due altri libro-disco, sempre per bambini e sempre con Gallucci editore: 20 mila Leghe (in fondo al mare), illustrato da Marco Lorenzetti (maggio 2013) e Biancaluna, illustrato nuovamente da Altan (maggio 2014) e di recente pubblicazione (ottobre 2015) il volume Il sentiero e altre filastrocche, una raccolta di versi questa volta da leggere e non da cantare, perché versi dotati di una loro musicalità.
Le sue non filastrocche sono per bambini, ma anche per grandi, in verità proprio per tutti. Al testo si aggiungono, e lo completano, i disegni o meglio le opere di Valerio Berruti, artista di fama internazionale, legato a Gianmaria Testa da profonda amicizia.