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Produzioni Fuorivia

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GIANMARIA TESTA - GABRIELE MIRABASSI DUO


Gianmaria Testa, chitarra e voce
Gabriele Mirabassi, clarinetto

Gianmaria Testa canta in italiano e vive in Italia. I casi della vita hanno voluto che i suoi primi tre dischi siano stati prodotti in Francia (Montgolfières, Extra-Muros e Lampo), ma in cinque anni si è imposto come artista di talento: la stampa (sia francese che italiana) è stata unanime nell' individuare in lui uno dei più importanti cantautori italiani attuali.
Gianmaria è un cantautore profondamente popolare e raffinato al tempo stesso, un cantautore dalla voce roca e vellutata che fa della canzone nuda la sua vera forza. Testi come piccole poesie che parlano di nebbie e di incontri, di solitudini e di colline e musiche che evocano il tango, il jazz, la bossanova, la habanera, il valzer e creano suggestioni calde, intense, che sanno avvolgere. Il suo cantare immagini e sentimenti è semplice, di matrice popolare, tradizionale, e perciò vincente, oltrepassa banali paragoni e facili accostamenti e si deposita diretto nell’intimo di chi ascolta.
Se sono certamente importanti il successo internazionale dei primi dischi prodotti, gli inebrianti applausi dell’Olympia, i concerti nei grandi teatri europei e americani, sono però straordinariamente intimi e personali i colori delle terre di Langa; è proprio di Testa rendere musicali i tacchi di una donna che si perde lungo la pensilina di un’anonima stazione, come le unghie incalcinate di un muratore che muore con la sua casa costruita da solo negli occhi e nel cuore.

Gianmaria ha già al suo attivo più di 3000 concerti in Francia (fra cui il New Morning, L’Alhambra e l'Olympia), in Italia (in alcuni dei più prestigiosi teatri: Teatro Regio di Torino, La Pergola di Firenze, il Valle di Roma, il Duse di Bologna, il Comunale di Modena, l’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Teatro Rossigni di Pesaro, ecc.), in Belgio, in Svizzera, Germania, Austria (tra cui la prestigiosa Konzerthaus), Portogallo, Canada e Stati Uniti.
Ultimo progetto in studio di Gianmaria è l’album VITAMIA, 11 tracce che rappresentano una riflessione personale e sociale lunga 50 anni, 18 mila giorni (come recita il titolo di una delle canzoni dell’album), un affresco sentimentale e umano che come la vita porta con sé diverse sfumature e diversi colori musicali. Un discorso per molti aspetti nuovo e diverso rispetto alla storia artistica di Testa, un disco nel quale la veste musicale e il piacere di suonare assumono quasi un ruolo di protagonisti e l’alternanza dei piani e dei forti è decisa e marcata.
Gianmaria Testa è da sempre molto aperto alle collaborazioni e ai confronti e da sempre ha unito il suo nome a grandi esponenti del jazz italiano (Enrico Rava, Paolo Fresu, Gabriele Mirabassi, Battista Lena, ecc.), del teatro (Paolo Rossi, Marco Paolini, ecc.) o della letteratura (come Erri De Luca).
Proprio la “mediazione” di Erri De Luca è un po’ il collante di questa formazione con Gabriele Mirabassi, attualmente uno dei più importanti e riconosciuti clarinettisti jazz a livello europeo e non solo, vincitore, tra l’altro, col suo “Canto di Ebano”, del Top Jazz 2008 come miglior disco dell’anno. Una formazione necessariamente intima ma molto intensa e forte, soprattutto nei contenuti che vuole comunicare perché in ogni occasione si infilano tra le note e tra le parole delle canzoni, i testi di alcuni grandi poeti: il già citato De Luca (con il quale Gianmaria e Gabriele hanno condiviso l’esperienza dello spettacolo “Chisciotte e gli invincibili”, e condivideranno un nuovo progetto, Chisciottimisti, che debutterà nella stagione 2013 - 2014), la poetessa polacca Wislawa Szymborska ed altri. Un concerto che è un dialogo fitto tra due voci, quella di Gianmaria e quella del clarino di Gabriele. Tra canzone d’autore, grande jazz e bella letteratura per uno spettacolo autenticamente popolare.

CURRICULA ARTISTI

GIANMARIA TESTA

Gianmaria Testa, classe 1958, è italiano, italianissimo, vive nelle Langhe in Piemonte, eppure c’è voluta la Francia per scoprirlo. Da quando ha mandato al Festival di Recanati la sua cassetta registrata chitarra e voce, vincendone il primo premio una prima volta nel ’93 e poi di nuovo nel ’94, sono passate un bel po’ di cose: otto dischi - Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live “SOLO – dal vivo” (2009), Vitamia (2011) e l’ultimo live, Men at work (2013) -, più di 3000 concerti in Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti, Portogallo, quattro serate tutte esaurite all’Olympia e una lunga teoria di articoli omaggianti sui principali giornali (“Le Monde” in testa).
In Italia il percorso è stato un po’ più complicato e difficile perché condotto davvero senza compromessi, con pochissime apparizioni Tv o passaggi radiofonici e nessun tipo di pubblicità. La sua vera forza è stata ed è ancora il passaparola. Chi va ad un suo concerto non riesce a dimenticarlo: l’emozione nasce palpabile e si divide tra tutti; Gianmaria scherza coi suoi musicisti ed è naturalmente comunicativo; i testi sono belli, sono semplici, sono piccole poesie che parlano della vita e che vivono anche al di là della musica; e lei, la musica, insieme ad una voce che si muove tra rauche asprezze e teneri velluti, i testi li trasporta, li puntualizza, li sottolinea.
Perché le cose cominciassero a cambiare anche in Italia c’è voluto – paradossalmente - Il Valzer di un giorno, quarto disco della sua carriera e il primo di produzione totalmente italiana, che è forse il suo lavoro più ‘difficile’: canzoni riportate alla loro forma più nuda ed essenziale, due chitarre e voce soltanto.
Ad oggi, Il valzer di un giorno, ha superato le 200 mila copie vendute in tutta Europa.
Moltissime le collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del folk: da Gabriele Mirabassi e Enzo Pietropaoli a Paolo Fresu; da Rita Marcotulli a Riccardo Tesi (col quale ha dato vita al “Progetto Saramago”, una sorta di omaggio al grande Nobel per la letteratura); da Enrico Rava (insieme al quale ha presentato con grande successo per Fuorivia Guarda che luna!, spettacolo dedicato alla figura di Fred Buscaglione che ha visti protagonisti, oltre a loro, la Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo) a Battista Lena per il quale ha fatto la voce recitante e ha cantato nel suo lavoro discografico (I cosmonauti russi) dedicato alla navicella spaziale MIR, sempre prodotto da Fuorivia; da Mario Brunello a Paolo Fresu. E moltissime anche le collaborazioni con attori o scrittori come Erri De Luca (Chisciotte e gli invincibili, Che storia è questa, Chisciottimisti), Giuseppe Battiston (col quale ha realizzato nel 2010 - 11 lo spettacolo “18 mila giorni – il Pitone”, su testo originale di Andrea Bajani e prodotto da Fuorivia e Teatro Stabile Torino e Italy, basato sull’omonima poesia di Giovanni Pascoli, che ha debuttato nel 2011), Paolo Rossi (Rossintesta, 2004), Marco Paolini (Attraverso (2003)…

L’ultimo disco in studio, in ordine di tempo, è uscito alla fine del 2011, e più precisamente il 17 ottobre 2011, giorno del suo compleanno. “Vitamia”, è una sorta di bilancio di vita personale e di vita sociale e rappresenta la naturale evoluzione dello spettacolo teatrale con Battiston, anche se le canzoni sono state totalmente riviste e riarrangiate.
Il disco, suonato da grandissimi musicisti, è ricco di nuove e inattese sonorità, un vero affresco non solo di parole e di sentimenti, ma anche di musica. Al disco, sempre prodotto da Fuorivia, ha fatto seguito una lunga tournée in Italia, Francia, Germania, Austria, Olanda e Belgio.
A fine ottobre 2012 è uscito, con Gallucci Editore, il libro disco Ninna Nanna dei sogni, prima incursione di Gianmaria Testa nel mondo dell’infanzia: una ninna nanna dedicata ai più piccoli illustrata dalle bellissime tavole di Altan, il creatore della Pimpa. A questo, ha fatto seguito un altro libro-disco, sempre per bambini e sempre con Gallucci editore, illustrato però da Marco Lorenzetti, 20 mila Leghe (in fondo al mare) (maggio 2013).

Ultima fatica, il live, registrato in Germania con il suo quartetto, Men at work, un doppio (+ dvd) con 23 canzoni che sono un po’ la sintesi di 20 anni di carriera artistica.


Gabriele Mirabassi
clarinetto

È uno dei massimi virtuosi odierni del clarinetto a livello internazionale. Dopo il diploma, conseguito col massimo dei voti e lode, la sua formazione musicale per i primi anni ha riguardato le tecniche esecutive peculiari della musica contemporanea.
Parallelamente ha cominciato a lavorare professionalmente in ambito jazzistico, attività che, a partire dall'incisione di Coloriage (1991), in duo col fisarmonicista Richard Galliano, è diventata mano a mano sempre più consistente fino a diventare esclusiva. In duo con Stefano Battaglia incide Fiabe, con Sergio Assad Velho Retrato e firma Cambaluc, dove il quartetto di clarinetti namaste è affiancato da vari ospiti tra i quali lo stesso Galliano, Riccardo Tesi e il fratello Giovanni.
Nel 1996 vince il Top Jazz nella categoria "miglior nuovo talento".
Nel 2000 a "Umbria Jazz” presenta insieme a Luciano Biondini, Michel Godard e Francesco D'Auria il progetto Lo Stortino che riceve consensi di critica e di pubblico sia in Italia che all'estero. Nel progetto si rileva una particolare attenzione alle variegate architetture compositive che attingono soprattutto alla tradizione popolare e alla musica colta europea, ponendo le basi per quella linea di ricerca che animerà gran parte dei lavori che seguiranno.
Tra i dischi successivi si segnalano 1 a 0 (Egea), lavoro incentrato sullo choro brasiliano, Latakia Blend con Luciano Biondini e Michel Godard (Enja), Fuori le mura (Egea) in duo con Luciano Biondini e New Old Age, con John Taylor e Steve Swallow.
Ai primi di ottobre 2003 Gabriele Mirabassi e Guinga, straordinario chitarrista, compositore e cantante brasiliano, hanno inciso il loro primo disco in duo,”Graffiando vento”, presentato in occasione di Umbria Jazz Summer 2004 e definito nello stesso anno dalla Folha de Sao Paulo “miglio disco di musica strumentale brasiliana dell’anno”.
Le collaborazioni sono numerosissime, ed estremamente eterogenee sul piano degli stili e dei linguaggi, molte sono documentate discograficamente (Rabih Abou Khalil, Mina, John Cage, Ivano Fossati, Battista Lena, Riccardo Zegna, Enrico Pieranunzi, Roberto Gatto, Cristina Zavalloni, Trio madeira-brasil, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Marco Paolini, Mario Brunello, Orchestra d’archi italiana), solo per citarne alcune.

Negli ultimi anni Mirabassi ha ampliato notevolmente il suo panorama di collaborazioni, sapendo allargarsi con coraggio ad altri ambiti di spettacolo: oltre alla, ormai stabile collaborazione con Gianmaria Testa, ricordiamo quella con lo scrittore Erri De Luca (insieme al quale ha dato vita allo spettacolo “Chisciotte e gli invincibili” che, dopo tanti successi in Italia e all’estero, tornerà nuovamente a calcare le scene con una nuova veste nella stagione 2013-2014: cambiato nei contenuti della parola e della musica ma non negli attori del trio. Mirabassi sarà sempre in scena insieme a Erri De Luca e Gianmaria Testa in “CHISCIOTTIMISTI”. Tra le altre collaborazioni ricordiamo inoltre quella con la cantante Barbara Casini e Monica Demuru (in trio, hanno realizzato lo spettacolo/concerto, a metà tra musica e teatro, “Costruzione”, dedicato alla figura di Chico Buarque). Sempre nell’ambito di un interessante scambio delle arti, di recente ha partecipato al progetto “Animalie” con David Riondino, Giorgio Rossi e con la regia di Giorgio Gallione.

Canto di ebano”, uscito a marzo 2008 con la storica etichetta EGEA, è un omaggio allo straordinario legno africano e alle appassionate mani (italiane) che lo trasformano in clarinetto. Un disco a lungo atteso e da lui lungamente desiderato, interamente a suo nome. “Canto di ebano” ha vinto il ventiseiesimo TopJazz 2008 come MIGLIOR DISCO DELL’ANNO.

MIRAMARI, che lo vede in scena con André Mehmari, giovane, talentuosissimo ed eclettico pianista, compositore ed arrangiatore brasiliano, candidato nel 2008 ai latin Grammy Awards, rappresenta l’ultima fatica, uscita in Italia ed Europa a febbraio 2010 con la storica etichetta di sempre, Egea Records.


Materiale tecnico necessario
P.A. Meyer, Nexo, Turbosound, Martin
Stage (per i monitor vedi sistema P.A.)
Mixer 24 ch., eq. Parametrica, 4aux pre e 2aux post (soundcraft, yamaha, makie)
E.Q.1 1 cq stereo 31 bande (klark, tecnik, xta, ashley) in transito su 1 R
E.Q.2 4 eq mono 31 bande (vedi ir) in transito o in insert sulle aux pre
EFX 2 pcm 90/80/70
Comp 1dbx 160 o similare x la voce, 4 dbx 166b (o drawner)

Input List eMicro
1
Chit GMT D.I. att.
2
Chit GMT D.I. att.
3
Vox GMT S M 58 (preferibile) oppure Shure 87 beta
4
Clarinetto AKG C 391 B (preferibile) oppure AKG C-1000
5
Pcm
6
Pcm
7
Pcm
8
Pcm
9
Pcm
10
Vox monitor GMT
11
Spare Shure sm 87

Luci
Semplici, sobrie, calde, prevedere, oltre ad un piazzato e a un controluce, due sagomatori o due proiettori da usare separatamente e da puntare sui 2 musicisti

Materiali di scena
1
sgabello alto (tipo bar) per Gianmaria Testa
2
reggichitarra
1
tavolinetto basso
1
sedia senza braccioli
2
leggii
1
bicchiere di vetro a calice
2
asciugamani

Camerini
n. 2 camerini nei pressi del palco, puliti e in ottimo stato di efficienza

Catering
Acqua, 2 bottiglie di vino bianco fermo, frutta lavata, panini vegetariani e non, snack

FONICO: CLAUDIO VIBERTI +0039 335 261347
e-mail alive@alivemusicservice.com