Gianmaria Testa
Concerto in duo,
Canzoni e poesie
Un concerto-spettacolo semplice ma di grande emozione e di grande comunicatività che Gianmaria Testa ha portato in giro per molti anni in tutta Italia e
all’estero.
Canzoni e poesie. Musica e parole.
Le poesie sono quelle di Pier Mario Giovannone il suo chitarrista abituale e Gianmaria è solito leggerne quattro o cinque ad ogni concerto, giocando con la
voce e con i silenzi, con un fare un po’ istrionico ma sempre -come ha scritto Elio Bussolino su “La Repubblica”- “con un grande rispetto per il suono di sillabe e dittonghi”. Ma poesia sono anche e soprattutto le sue canzoni, quelle dei cinque album
registrati fino ad ora e quelle ancora inedite che Gianmaria regala ad ogni concerto. Canzoni che sono piccole emozioni, ballate soffuse di malinconie e
tenerezze, immagini nitide e piccole storie cucite su di una musica raffinata e popolare al tempo stesso che ruba con maestria sonorità al jazz, al tango,
al blues.
Il successo di questa semplice, ma intensissima formula di concerto è stato sempre crescente fino alla decisione, del tutto naturale, di fissare questa
esperienza su disco. È nato così, nel 2000, Il Valzer di un giorno (Harmonia Mundi – Le Chant du monde), quarto cd della carriera
di Testa e il primo totalmente pensato e realizzato in Italia, un lavoro molto originale che mescola le canzoni di Gianmaria alle poesie di Pier Mario e
che ha venduto oltre 200 mila copie in Europa, dopo una prima distribuzione nelle edicole con Elle U Multimedia.
Dal 2000 a oggi sono passati molti concerti di formule diverse e con svariati musicisti-amici e anche molti dischi (l’ultimo in ordine di tempo è VITAMIA, un disco un po’ “elettrico”, realizzato con grandi musicisti e uscito alla fine del 2011), ma quel piccolo gioiello
poetico del “Valzer di un giorno” resta sempre intatto, sempre attuale e sempre di grande emozione e
poesia. Proprio per questo Gianmaria lo ripropone sempre.
Gianmaria Testa
, voce, chitarra
Piermario Giovannone
, chitarra, melodica
Gianmaria Testa
Gianmaria Testa, classe 1958, è italiano, italianissimo, vive nelle Langhe in Piemonte, eppure c’è voluta la Francia per scoprirlo. Da quando ha mandato al
Festival di Recanati la sua cassetta registrata chitarra e voce, vincendone il primo premio una prima volta nel ’93 e poi di nuovo nel ’94, sono passate un
bel po’ di cose: otto dischi -Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996), Lampo
(1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live “SOLO – dal vivo”
(2009) e l’ultimo, Vitamia (2011)-, più di 3000 concerti in Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada,
Stati Uniti, Portagallo, quattro serate tutte esaurite all’Olympia e una lunga teoria di articoli omaggianti sui principali giornali (“Le Monde” in testa).
In Italia il percorso è stato un po’ più complicato e difficile perché condotto davvero senza compromessi, con pochissime apparizioni Tv o passaggi
radiofonici e nessun tipo di pubblicità. La sua vera forza è stata ed è ancora il passaparola. Chi va ad un suo concerto non riesce a dimenticarlo:
l’emozione nasce palpabile e si divide tra tutti; Gianmaria scherza coi suoi musicisti ed è naturalmente comunicativo; i testi sono belli, sono semplici,
sono piccole poesie che parlano della vita e che vivono anche al di là della musica; e lei, la musica, insieme ad una voce che si muove tra rauche asprezze
e teneri velluti, i testi li trasporta, li puntualizza, li sottolinea.
Perché le cose cominciassero a cambiare anche in Italia c’è voluto -paradossalmente- Il Valzer di un giorno,
quarto disco della sua carriera e il primo di produzione totalmente italiana, che è forse il suo lavoro più ‘difficile’: canzoni riportate alla loro forma
più nuda ed essenziale, due chitarre e voce soltanto.
A seguito dell’uscita del disco, nella Stagione 2000/2001 Gianmaria Testa ha realizzato una tournée che l’ha portato in alcuni dei più importanti e
prestigiosi teatri italiani: dal Teatro Regio di Torino al Valle di Roma, dal Duse di Bologna, alla Pergola di Firenze, per non
citarne che alcuni.
Nel marzo 2001 Il valzer di un giorno è uscito anche in Francia e nel resto d’Europa con l’etichetta Harmonia Mundi, riscontrando un unanime
consenso di critica e pubblico. Ad oggi ha superato le 200 mila copie vendute in tutta Europa.
Moltissime le collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del folk: da Gabriele Mirabassi e Enzo Pietropaoli a Paolo Fresu; da Rita Marcotulli a Riccardo Tesi (col quale ha dato
vita al “Progetto Saramago”, una sorta di omaggio al grande nobel per la letteratura); da Enrico Rava (insieme al quale ha presentato con
grande successo per Fuorivia Guarda che luna!, spettacolo dedicato alla figura di Fred Buscaglione che ha visti
protagonisti, oltre a loro, la Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo) a Battista Lena per il quale ha fatto la
voce recitante e ha cantato nel suo ultimo lavoro discografico (I cosmonauti russi) dedicato alla navicella spaziale MIR, sempre prodotto
da Fuorivia.
A settembre 2003 un’altra esperienza importante: lo spettacolo Attraverso realizzato al Festival della Letteratura di Mantova per
Produzioni Fuorivia con Erri De Luca, Marco Paolini, Mario Brunello, Gabriele Mirabassi.
Il 24 ottobre 2003 è uscito in tutta Europa, Canada e Stati Uniti un nuovo disco, Altre Latitudini (Harmonia Mundi / Ird),14
canzoni di amore trovato o perso per le quali hanno suonato alcuni grandissimi musicisti (Mario Brunello, Enrico Rava, Rita Marcotulli, David Lewis,
Gabriele Mirabassi, Luciano Biondini, Fausto Mesolella, ecc.). Altre Latitudini è stato presentato in Francia per una settimana al Café de la
Danse di Parigi e in Italia per una settimana al Teatro Gobetti di Torino. A questi hanno fatto seguito naturalmente altri concerti (all’ Auditorium Parco della Musica di Roma, al Teatro Rossini di Pesaro, al Teatro Alfieri di Asti, ecc.). In estate è stato
presentato anche in Canada, al Festival di Québec, oltre che in Germania, Austria e Olanda. Nel novembre 2005 è stata
programmata un’importante tournée negli Stati Uniti (New York, Los Angeles, Cleveland e Chicago) che ha riscosso molto successo.
Da ricordare, per il 2004, due altre produzioni importanti alle quali Gianmaria ha preso parte: RossinTesta, viaggio surreale con
Paolo Rossi e Chisciotte e gli invincibili, da un testo inedito di Erri De Luca. Quest’ultimo ha girato per 4 stagioni con grande
successo in Italia e nel 2008 ha iniziato anche un suo percorso francese con spettacoli a Grenoble, Parigi, Calais… e un dvd edito da Gallimard.
Dall’esperienza di Chisciotte e gli invincibili nasce lo spettacolo Chisciottimisti, che debutterà
nella stagione 2013 – 2014 e che vede in scena la stessa compagnia.
Alla fine ottobre 2005 è stata distribuita una nuova versione, completamente rimasterizzata e con una nuova veste grafica dell’album Extra-Muros, ormai introvabile sul mercato.
Il 13 ottobre 2006 è uscito il suo lavoro discografico, DA QUESTA PARTE DEL MARE, un
concept album totalmente dedicato al tema delle migrazioni moderne, una riflessione poetica, aperta e senza demagogia sugli enormi movimenti di popoli che
attraversano questi nostri anni. Sulle ragioni, dure, del partire, sulla decisione, sofferta, di attraversare deserti e mari, sul significato di parole
come “terra” o “patria” e sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi porta sempre con sé. A qualsiasi latitudine. Prodotto da Paola
Farinetti per Produzioni Fuorivia, ha la direzione artistica di Greg Cohen. Da segnalare la presenza di Bill Frisell accanto a quella dei musicisti che da
sempre collaborano con Gianmaria: Gabriele Mirabassi, Paolo Fresu, Enzo Pietropaoli, Philippe Garcia, Luciano Biondini, Claudio Dadone, Piero Ponzo.
Da questa parte del mare
ha ricevuto la TARGA TENCO 2007 come miglior album dell’anno. Dopo una presentazione a Parigi (L’Européen dal 17 al 21 ottobre 2006), il
nuovo disco sarà presentato anche in Italia (il 25 ottobre al Teatro Regio di Torino, il 26 ottobre al Teatro Modena di Genova, il 27 e il 28 ottobre alla
Galleria Toledo di Napoli, ecc.), in Germania e Austria (dicembre 2006), in Olanda (The Hague Jazz Festival – 18 e 19 maggio 2007) e in Canada (Festival di
Québec – 15 luglio 2007). Il 25 maggio 2008 è stato presentato anche al Joe’s Pub di New York con un bel sold out.
All’inizio del 2009 è uscito un nuovo cd: per la prima volta Gianmaria ha presentato un LIVE -“SOLO-dal vivo”, il titolo
dell’album- frutto della registrazione di un concerto in solo all’Auditorium di Roma. Il disco, prodotto da Produzioni Fuorivia, è uscito
in Italia il 19 gennaio con EGEA RECORDS e nel resto del mondo il 12 febbraio con l’etichetta HARMONIA-MUNDI / LE CHANT
DU MONDE. La presentazione al pubblico è avvenuta nei mesi di MARZO, APRILE e MAGGIO 2009 con concerti a Parigi, Milano, Roma, Bruxelles, Amsterdam,
Berlino, Vienna, ecc. in ottobre 2009, “SOLO-dal vivo” è uscito ina una “special edition de luxe” a tiratura limitata con un DVD contenente un intervista
molto completa di Massimo Cotto a Gianmaria e il primo videoclip della canzone “Come al cielo gli aeroplani”), un video d’autore, registrato al Diavolo
Rosso di Asti
Tra le altre produzioni uscite nel periodo ricordiamo inoltre: il DVD dello spettacolo GUARDA CHE LUNA! con Banda Osiris, Enrico
Rava, Gianmaria Testa, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo (19 ottobre 2007); la riedizione di LAMPO, ormai
introvabile (novembre 2007); il DVD (versione francese) di Chisciotte e gli invincibili (Quichotte et le invincibles) con Gallimard (febbraio 2008); la partecipazione a F. – à Léo (omaggio a Léo Ferré), rilettura jazz dell’opera di Léo Ferré, da un’idea del pianista Roberto Cipelli, con, oltre a
quest’ultimo, Paolo Fresu, Gianmaria Testa, Attilio Zanchi e Philippe Garcia (marzo 2008). Il disco è stato presentato con successo in FRANCIA (tra cui il
Trianon di Parigi), ITALIA (tra cui Roma e Milano) e CANADA (Festival Internazionale di Jazz di Montréal). F. – à Lèo è finalista al PREMIO TENCO 2008
nella categoria “interpreti”.
Il 2011 ha segnato per Gianmaria Testa un altro momento importante dal punto di vista dell’esperienza più prettamente teatrale: ha infatti
debuttato al Teatro Carignano di Torino lo spettacolo “18 mila giorni – il pitone”, un testo di Andrea Bajani sul tema del lavoro che vede
Gianmaria protagonista insieme al pluripremiato attore Giuseppe Battiston per la regia di Alfonso Santagata. Lo spettacolo, prodotto da Fuorivia insieme
alla Fondazione Teatro Stabile Torino ha affrontato una lunga tournée in tutta Italia, da nord a sud, ed è stato ripreso anche per la stagione 2011-12. .
Sempre nel 2011, con lo spettacolo Italy torna sul palcoscenico con Giuseppe Battiston, a raccontare di Italia, delle migrazioni
nostre del secolo scorso e di conseguenza, come in uno specchio, di quelle attuali che vedono le nostre coste punto di approdo e non più di partenza per le
tante carrette del mare. Lo fanno attraverso la poesia e le parole di Giovanni Pascoli, ma anche attraverso la musica e le canzoni dello stesso Gianmaria
Testa che al tema delle migrazioni contemporanee ha dedicato l’album “Da questa parte del mare”.
È inoltre uscito, alla fine del 2011, e più precisamente il 17 ottobre 2011, giorno del suo compleanno, il nuovo lavoro discografico di inediti di Gianmaria Testa. Il nuovo cd, “Vitamia”, è una sorta di
bilancio di vita personale e di vita sociale e rappresenta la naturale evoluzione dello spettacolo teatrale con teatrale con Battiston, ma le canzoni sono
state totalmente riviste e riarrangiate. Gianmaria ha compiuto da poco 18.980 giorni e ha sentito l’esigenza di guardarsi indietro e dentro, di guardare al
segno che 18 mila giorni hanno lasciato sul nostro paese e sulla vita degli italiani.
Il disco, suonato da grandissimi musicisti, è ricco di nuove e inattese sonorità, un vero affresco non solo di parole e di sentimenti, ma anche di musica.
Al disco, sempre prodotto da Fuorivia, ha fatto seguito una lunga tournée in Italia, Francia, Germania, Austria, Olanda, Belgio, Canada (il 4 luglio 2012 è
stato presentato anche nell’ambito del prestigioso Festival di Montréal), e prossimamente (maggio 2013) Stati Uniti.
La fine del 2012 ho poi segnato l’esordio di Gianmaria nel mondo dell’editoria con la pubblicazione, presso Gallucci editore, della “Ninna Nanna dei sogni”, una canzone-favola per grandi e piccini illustrata dalle poetiche tavole di Altan. Il volume ha bruciato
3 edizioni nel giro di pochissime settimane. A breve uscirà un sequel, sempre presso Gallucci, con la pubblicazione del libro-disco “20 mila Leghe (in fondo al mare)”.
Ultima tappa (per ora) nell’autunno 2013, l’uscita in tutto il mondo di un nuovo disco live, Men at work, frutto di una lunga e fortunata tournée in Germania col suo quartetto: 23 canzoni che rappresentano un po’ la summa
di vent’anni di carriera e un dvd registrato live alle Ogr di Torino.
All’inizio del 2014 uscirà in Francia la versione francese della “Ninna Nanna dei sogni”: Berceuse des rêves, il titolo, con le
illustrazioni di Marina Jolivet
Pier Mario Giovannone
Giovane virtuoso di musica classica, ha fatto i suoi primi passi, ancora molto piccolo, con Gianmaria Testa quando ancora non aveva ancora fatto il
passaggio al professionismo. Da molti anni Gianmaria e Pier Mario si esibiscono in duo in un recital di canzoni e poesie che è il risultato perfetto di una
loro comune sensibilità e di una loro intima, anche divertita, complicità.
Attualmente è impegnato in un progetto musicale con la cantante Giua e il chitarrista Armando Corsi.
Ha pubblicato sei raccolte di poesie: Chi mi trova mi avverta (Aragno, 2011), E partita Iva (Empirìa,
2008), Storia di un corpo (Manni, 2007), L'infinità decrescente (Nerosubianco, 2005), Le piume di Jacopone (Genesi, 2000), Austro e Favonio (ivi, 1994). Sulla sua poesia hanno scritto Dario
Bellezza, Gian Luigi Beccaria, Roberto Carifi e Giorgio Luzzi.Attualmente è impegnato in un dottorato a Londra.
Alcuni estratti della Stampa italiana su
“IL VALZER DI UN GIORNO”
GIANMARIA TESTA - Il valzer di un giorno
di Antonio Vivaldi
da “Musica!”, 15 marzo 2001
“… Gianmaria Testa forse perché vive in provincia e non fa il musicista a tempo pieno, sceglie di proseguire secondo l’antica arte: canzoni costruite sulla
chitarra acustica, arrangiamenti delicati, voce rincuorante, attenzione a ogni singola parola, rispetto per maestri e colleghi… Un disco che sa di legno,
vino leggero e confidenze tra amici…”
POESIA, CUORE E TESTA
di Sonia Maranci
da “Corriere Mercantile”, 21/12/2000
“… I testi, così come le melodie delle sue canzoni, sono eleganti ed essenziali al contempo, parlano e ricordano il rumore del mare, il suono del treno
sulle rotaie, del vento. Con la sua voce calda Gianmaria riesce ad accompagnare i ritmi più svariati, dal tango, alla bossanova, al jazz, alla canzone
semplice e depurata da ogni abbellimento, fino al silenzio. Musica e parole concorrono insieme ad entrare nell’immaginazione dello spettatore, che vede e
fissa le immagini dei testi nella propria mente… Sul finale ovazione del pubblico e alla richiesta del secondo bis, cadenzata da un battito di mani
assordante, Gianmaria fa capolino sul palco attonito, si siede e canta Piccoli fiumi, fiumi che si gettano in mare decisi, come lui, nel regalare
canzoni e nel dire infine “ora dovete proprio andare a casa” ”
TESTA, UN VALZER LUNGO UN GIORNO
di Giovanni Ballerini
da “La Nazione”, 21/12/2000
“Due chitarre acustiche, canzoni e poesie per Gianmaria Testa, che torna in concerto a Firenze (stasera al Teatro della Pergola) per presentare dal vivo il
suo nuovo lavoro, Il valzer di un giorno. Per questo nuovo cd di Testa, edito da ElleU Multimedia e realizzato insieme al chitarrista e amico Pier
Mario Giovandone, è stato scelto un canale “alternativo” di distribuzione, quello delle edicole italiane. Una scelta vincemte quella del
ferroviere/cantautore piemontese visto che la prima tiratura di 20.000 copie è stata subito esaurita…”
FINALMENTE HA UN EREDE IL TEATRO-CANZONE DI GABER
di Gabriele Ferraris
da “Tutto Libri – La Stampa”, novembre 2000
“… Ci fa piacere notare un forte movimento d’opinione a favore di Gianmaria Testa: non pochi tra i nostri cortesi corrispondenti, indicano il cantautore
piemontese tra le poche, autentiche novità di valore dell’asfittico panorama musicale italiano. Non possiamo che concordare: Il valzer di un giorno, l’album appena uscito, e finalmente distribuito capillarmente in Italia grazie al circuito delle edicole, è senza dubbio
una delle più convincenti prove dell’annata. Siamo ammiratori della prim’ora, di Testa, e non può che rallegrarci il fatto che, dopo la Francia, anche
l’Italia cominci ad apprezzarlo.
GIANMARIA TESTA: “LA MIA MUSICA NON HA BISOGNO DEL MARKETING”
di Alberto Campo
da “La Repubblica”, 16/10/2000
“… Come se i due suonassero in casa di chi lo ascolta: questa la sensazione “domestica” che comunica il primo approccio con Il valzer di un giorno
. Voce e chitarre, null’altro…”
CON TESTA UN VAGONE DI EMOZIONI
di Fabrizio Zampa
da “Il Messaggero”, 24/10/2000
“… Cosa canta Testa? Sottili sfumature ed emozioni della vita, piccole e grandi raffinatezze che restano nascoste a chi ha fretta ed esige tutto subito, ma
non a chi ha voglia di qualità. E con garbo, e con una voce profonda e musicale offre titoli come Dentr o la tasca di un qualunque mattino, Un aeroplano a vela, Le donne nelle stazioni, Città lunga, Piccoli fiumi, Il valzer di un giorno”.
DENTRO IL CALEIDOSCOPIO DI GIANMARIA TESTA SWING, BLUES e BOSSA NOVA
di S. Ces.
da “Corriere della Sera”, 1/3/2000
“L’intero concerto è un percorso nelle melodie che sono un caleidoscopio di suoni e uniscono la bossa nova al tango e allo swing, con una malinconica vena
blues. Le canzoni attraversano storie d’amore che si perdono nelle stazioni ferroviarie, raccontano di solitudini nascoste nella tranquilla vita di
provincia, descrivono deserti mai visti e amanti che passeggiano per le strade di Roma, ritraggono attimi abbaglianti nelle esistenze di persone normali….
Canta e parla con la sua voce bassa e roca, racconta gli incontri artistici, aneddoti e ricordi legati a ogni brano, si scatena con la chitarra. Di rado
sorride, ma a vederlo sul palco sembra che abbia perso molta della sua iniziale timidezza. Eppure lui che ha trionfato all’Olympia parigino, ancora non
riesce a nascondere l’imbarazzo di fronte agli applausi e alle grida di entusiasmo del pubblico che ha seguito attento e silenzioso l’intero concerto.
Testa ritorna per i due bis finali, Il valzer di un giorno e L’automobile, ed è costretto ad un’ultima canzone fuori programma. «Fate un
rumore tale… » si schernisce di fronte al pubblico che non vorrebbe più vederlo andare via”.
CARTA BIANCA PER GIANMARIA TESTA, IN CONCERTO VENERDI’ PROSSIMO AD ALBA
di Guido Festinese
da “Il Manifesto”, 18/1/2000
“”Gianmaria Testa è un artigiano prezioso delle note d’autore italiane. Ormai è un po’ logoro, anche se malignamente attivo lo stereotipo del nemo propheta in patria per il capostazione di Cuneo che parla di notti, nebbie e belle signore che svaniscono ad uditori portoghesi, francesi,
canadesi, ed incanta un po’ tutti. Meglio così: una bella nicchia di musiche e parole ben limate riesce a sfuggire alla trappola perversa del tour che fa
seguito ad un disco, che fa seguito ad un’apparizione televisiva. Testa va in tour come e quando può, in un disordine faticoso e poetico in cui si
incrociano i passaggi dei rapidi da seguire sul quadro comandi e le idee per le nuove canzoni…”
GIANMARIA TESTA INCANTA IL SOCIALE
di Beppe Malò
da “Il Giornale”, 23/1/2000
“Ha giocato bene la sua carta bianca che il Teatro Sociale di Alba ha messo a disposizione a Gianmaria Testa , dando vita ad un concerto ricco di
contenuti, profondo senza essere concettuale, divertente senza essere nazional-popolare… Il titolo della serata è La canzone nuda e basta ascoltare la
prima canzone per capirne il significato. Gianmaria Testa canta le sue canzoni senza enfasi, qui nessuno cercherà di stupirvi con effetti speciali…Spesso
sono piccole storie, ricordi, trame rese impressioniste dalla foschia della pianura cuneese quelle che Testa mette in musica per incantare il pubblico…”
I LAMPI DEL SIGNOR NESSUN POSTO. Le malinconiche tenerezze di Gianmaria Testa
di Elio Bussolino
da “La Repubblica”, 6/11/99
“… Ha un gran gusto della parola questo Signor Nessunposto, e la sua voce, che pure si concede volentieri licenze espressive care ai cantanti di jazz, ha
grande rispetto per il suono di sallabe e dittonghi, avvolgendo le une e gli altri in quella sorta di caldo e morbido canovaccio protettivo tessuto dalle
corde di una chitarra che si muove agile e sicura dalle noti battenti di un blues come L’automobile alle frasi voluttuose e languide di Lampo, il tango che dà il titolo al suo ultimo album. Fra l’uno e l’altro c’è un sacco di spazio per gli arpeggi delicati che riempiono i fondali
delle vicende e dei personaggi di quelle sue ballate soffuse di malinconia e di tenerezza, di intimità e di desiderio, e dunque per le immagini color
seppia di Un aeroplano a vela e della dialettale La ca sla culina, le astrali diapositive di Biancaluna e Comete, i poetici
appunti di Tuareg e le impalpabili tracce di Polvere di gesso. Due pienoni di seguito, ecco il soldo che il Folkclub ha regalato anche
stavolta all’amabilissimo Signor Nessunposto. Il meno che potesse offrire a un tal gentiluomo”.
Per ulteriori informazioni:
www.gianmariatesta.com
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