Gianmaria Testa
Altre Latitudini
ALCUNI
ESTRATTI STAMPA 2003-2005
… Gianmaria Testa ha dimostrato nel corso di questo decennio
abbondante di portare avanti un discorso che chi ha avuto la
bontà di seguirlo sa benissimo essere suo e soltanto
suo. Sorprende, semmai, che proprio l’Italia non si sia
ancora accorta di lui su scala adeguata al suo valore, al suo
peso specifico. Sorprende che qualcuno si sorprenda –il
gioco di parole è d’obbligo- dei consensi raccolti
all’estero (non solo Francia, ma anche Belgio, Austria,
Svizzera, Germania, Canada, e a fine anno sarà la volta
degli States). Gianmaria Testa è infatti, con Vinicio
Capossela, la personalità più rilevante emersa
nel corso degli anni ‘90
[Alberto Bazzurro – “L’isola
che non c’era” – Luglio/Settembre 2005]
Nell’ottobre
del 2003 esce Altre Latitudini, impreziosito da musicisti di
rango. L’album alterna l’asciuttezza di pezzi solitari
all’effervescenza di parti strumentali tenute insieme
dal mastice del jazz. E’ un lavoro che punta in maniera
convinta all’essenzialità, temperando il tripudio
dei suoni nella misura. La poesia si liquefa nella canzone,
mostrando il biancore di un disagio di vita che non può
stare al passo con la corrente. Canzoni gentili, arpeggiate,
versi agili, allusivi, minimali… Le altre latitudini sono
quelle dei sentimenti, dell’altalenante propensione all’amore
dell’uomo. E’ un disco che precisa le sconfinate
possibilità di Testa, sempre capace di sorprenderti con
baleni improvvisi, con quella capacità di decifrare l’impensato,
con rimandi che sembrano note a margine di quei vecchi quaderni
neri, con le pagine intinte di rosso. Non ci domanderemo se
il suo poetare prevalga sull’essere musicante. Le sue
musiche non possono prescindere dal librarsi delle parole, ne
sono parte integrante e vedono la luce insieme ad esse…
[Francesco Caltagirone –
“L’isola che non c’era” – Luglio/Settembre
2005]
Fue
jefe de estación y hoy responsable de línea, además
de cantautor. Nació en el Piamonte italiano, aunque publicó
su primer disco y dio su primer recital en Francia hace casi
diez años. Le acompañan músicos de jazz
como la pianista Rita Marcotulli, el clarunetista Gabriele Mirabassi
o el trompetista Enrico Rava. Una voz cálida para catorce
historias amorosas en un disco intimista desbordante de belleza
y ternura.
[C. Galilea, El País, 11
septiembre 2004]
Abrité
sous une pochette carmin, le disque Altre Latitudini (Autres
latitudes) est une sorte de portrait de l’amour, observé
sous divers angles. Pour offrir un juste panorama, le chanteur
s’est proposé de jouer la carte de la diversité.
Diversité temporelle, avec des pièces fraîchement
écrites et d’autres, telle Una lucciola d’agosto
pondue lorsqu’il avait 14 ans, ainsi que diversité
stylistique puisque Testa pose ses vers sur des airs folk, jazz,
blues et même rock.
[N.Houle, Le Soleil, 7 juillet
2004]
Scrive
splendide canzoni, ha un modo di offrirle assai piacevole, ama
mescolare la sua musica con il jazz e altri ingredienti, è
un cult artist adorato da mezza Europa e ha il dono straordinario
di un’ironia sottile, dell’arte di prendersi in
giro da soli… Gianmaria Testa vi proporrà i brani
del suo ultimo album Altre latitudini, uno di quei dischi di
classe che saltano fuori molto di rado: quattordici canzoni
che colpiscono subito, che vi godrete in versione live ma che
poi sarà bene riascoltare più volte per entrare
meglio nell’atmosfera ormai rara di una musica elegante.
Preparatevi a navigare con lui nelle latitudini del cuore, dei
sentimenti, delle sensazioni che si provano davanti, intorno,
prima e dopo l’amore. È un viaggio che vi resterà
impresso
[F. Zampa, Il Messaggero, 19 maggio
2004]
Gianmaria
Testa, cantautor italiàno de 45 anys, natural del Piemont
i autor de cinc discos, actuava per primer cop a Barcelona superant
les muntanyes i el desconeixement general de la seva existència.
Malgrat ser un desconegut per a la gran majora, L’Espai
va a mostrar una interessant enrada, amb prolifaració
de rotres coneguts com Jabier Muguruza, Marina Rossel i Paco
Ibáñez.
Testa és l’hereu natural de la cançó
d’autor italiana. Les cançons de Gianmaria Testa
són delicades. Cançons interpretades amb veu molt
italiana, profunda i lleugerament trencada, que de vegades sembla
recitar més que cantar.
[J.M.Hernàndez Ripoll,
AVUI, 25 marzo 2004]
Se
descorre el telón y èl està allì,
sentado en un taburete de bar, guitarra acústica en bandolera,
como si hubiera estado esperàndote todo el rato. Vestido
de oscuro, con americana. Bigote morsa, cabellera escarola cenicienta
que deja al descubierto una frente clàsica de progre.
Gianmaria Testa, cantautor de afición convertida en oficio,
ferroviario de oficio convertido en afición. Testa pertenece
a esa curiosa estirpe de cantautores del norte de Italia que
ejercen una profesión paralela que nada tiene que ver
con la escena. Mientras, compone canciones de vidas que en los
trenes se cruzan y se alejan (« …vers mon oubli
» precisaba Brassens). « Las mujeres en las estaciones/
las mujeres siempre hay alguien esperàndolas »,
canta Testa.
Testa canta a los aviones, a los globos aerostàticos,
al coche, a los amantes que se besan en los puentes de Roma
y a la ciudad largha. « Es tan largha la ciudad/ que en
esta niebla que baja/ te parece como si las casas se desvanecieran/
solo nosotros estamos aùn aquì/ sentadosun rato/
esperando ». Testa es un tipo sincero que va contàndote
sus cosas sin prisas. Habla con propriedad, pesando las palabras,
sin forzarlas nunca, màs bien acariciàndolas.
Crónicas sencillas, metidas dentro de valses, tangos,
bles, habaneras y baladas. La melancolìa solitaria del
calrinete o el saxo (excelente Piero Ponzo) concede al discurso
una densidad pocas veces escuchada.
[A. Fancelli, El Paìs,
23 marzo 2004]
He’s
been called the Italian Leonard Cohen, and given the quiet intensity,
hushed gruffness of voice and romance of image, the comparison
is apt…Altre Latitudini (Others Latitudes) is a departure
from the singer’s last guitar/voice-only recording; while
still primarily acoustic, it features a range of styles and
instrumentation. As for the location of these latitudes, they’re
not so much geographical or musical as they are points of reference
for poet’s soul.
[L.Robbins, Globe & mail,
18 March 2004]
Un
cantautore, la sua musica, i suoi testi, le sue poesie, le sue
note. Gianmaria Testa prosegue nel suo percorso artistico, fra
i più originali e autorevoli della musica d’autore
italiana degli ultimi anni…Testa ama la musica e ama le
parole. Le due cose scorrono insieme con un delicato senso del
ritmo, una costante attenzione che non ammette scivolature e
banalità, una discreta attestazione autorale che non
cerca congetture strambe e iperboliche rivelazioni. Ma Testa
ama, come tutti i veri autori, sperimentare e innestare nuovi
semi sui rami più collaudati. Così nascono e si
evolvono i suoi lavori discografici, così crescono le
sue collaborazioni (vedi ad esempio quelle con Paolini), così
le sue performances svariano dalla drammaturgia al reading,
dal jazz al recital, dalla canzone cantata e arrangiata alla
canzone recitata e interpretata
[G.Rizza, Il Manifesto, 24 febbraio
2004]
His
low voice dripping with romance, longing, and maybe just a little
joy, Gianmaria Testa enchants on this CD. The minimal arrangements
– guitar with some accordion here, some whimsical horns
there – leave his whisper – singing to work its
magic on your heart. English translations are provided, but
unnecessary to convey the weight of emotion and experience Testa
brings to his music. Not just for Italians or world music lovers,
this is a smoky Italian nightclub for your ears.
[S. A. Stevens, Kaos spin the
Globe, 17 February 2004]
Gianmaria
Testa ha uno stile soffuso, profondo, una tessitura musicale
di assoluto valore. Un percorso che si è fatto man mano
personalissimo. Insomma Testa ha una voce propria, e –
a buon diritto – inconfondibile. I francesi, che la sanno
lunga su come saggiare la bontà della filigrana della
musica, gli hanno tributato applausi a scena aperta all’Olympia
e gli hanno prodotto i primi dischi…
Sa unire alla grande ricerca stilistica testi che non smettono
di far pensare o provare sensazioni: piccole poesie in cui –
sulle note ‘colte’ che evocano sentori di tango,
jazz, bossanova, habanera, valzer – le solitudini si allungano
tra le nebbie nordiche, la gamma dei sentimenti si allarga.
Semplicità e stile, popolarità e cultura.
[La Nazione, 10 febbraio 2004]
Subtle
songs of love from Italy. Other latitudes could be a perfect
title for a world music compilation, but this new album from
Italian singer – guitarist Gianmaria Testa is no such
patchwork. It’s a mature and consistent recording, based
on thought-provoking lyrics, evocative love songs and melodies
that sounds like they’ve been distilled from the Piedmontese
rain.
He displays a passion for ballads and a delicate ability to
borrow the right flavours from jazz (‘Dentro al cinema’),
the Carribean (‘Sei la Conchiglia’) and Oriental
sounds (‘Tuareg’)
[World music song lines, February
2004]
Poesia
e jazz, piccole storie che parlano d’amore intrecciate
in un tessuto sonoro di vellutata malinconia. Su queste latitudini
viaggia il cantautore cuneese Gianmaria Testa giunto al suo
quinto episodio discografico e grazie al quale, si spera, possa
finalmente raccogliere qui in Italia quei consensi che in Francia
hanno già decretato da tempo la sua arte…Altre
latitudini si snoda lieve e fragrante, arricchito da arrangiamenti
essenziali grazie all’apporto musicale di grandi ospiti…Un
bel disco che fa poesia con le note, ma anche musica con le
parole.
[G. Longo, Chitarre, gennaio 2004]
Con Altre latitudini Gianmaria Testa giunge alla completa maturità,
trovando definitivamente dimora nell’Olimpo del cantautorato
DOC, non solo nazionale: un album che contribuisce a confermarlo
tra i migliori songwriter europei.
I quindici brani, alcuni stellari, qui racchiusi non prestano
il fianco a debolezze compositive, per un lavoro destinato a
essere ricordato per l’uniforme qualità degli episodi,
per la convincente progettualità e, non da ultimo, per
l’apporto fondamentale donato dai collaboratori.
[E. Pavoni, Audio Review, gennaio
2004]
Una
forte personalità artistica e un raffinato talento poetico
sono le caratteristiche di Gianmaria Testa…Grandi musicisti
sul palco, dal sassofonista Piero Ponzo (anche arrangiatore),
a Enzo Pietropaoli al contrabbasso, al francese Philippe Garcia
alla batteria e con la straordinaria partecipazione di Mario
Brunello al violoncello, contribuiranno a diffondere le note
dell’ultimo album dell’artista piemontese, “Altre
latitudini”…
Testa è un vero artista della parola, capace di creare
testi di efficace espressività. Musicalmente l’album
attinge a diverse fonti, dal jazz, alla musica araba, persino
al rhythm’n blues, con prevalenza di atmosfere acustiche
grazie anche alla collaborazione di grandi musicisti.
[E. Marsigli, Il Messaggero, 23
gennaio 2004]
Musica
senza etichetta all’ennesima potenza. O se preferite «Altre
latitudini», come titola l’ultimo disco di Gianmaria
Testa…Sul disco tutto funziona, tutto scorre fra sussulti
dell’anima (Erri De Luca scrive nelle note di copertina
«le tue canzoni servono a un ragazzo per improvvisarsi
uomo, servono a un uomo per tornare ragazzo») e distese
melodiche dal respiro largo e cullante.
[H.Failoni, La Repubblica, 23
gennaio 2004]
Assente da Roma da un bel pezzo Gianmaria meritava un concerto
in un luogo come l’Auditorium, perché gli appassionati
romani non hanno ancora potuto ascoltare dal vivo i brani del
suo ultimo e richiestissimo album Altre latitudini. Uno di quei
dischi di classe che saltano fuori molto di rado.
[F. Zampa, Il Messaggero, 22 gennaio
2004]
Emerso
nei primi anni ’90 alla rassegna della canzone d’autore
di Recanati, («Manacore» e «Un aereoplano
a vela») Testa è stato protagonista di una vera
impresa in un panorama discografico così poco attento
ai nuovi autori, imporsi come autore colto e raffinato semplicemente
attraverso concerti e canzoni…
Ma l’album, inizialmente distribuito solo in edicola,
e pur costituito da materiale così poco commerciabile,
si è rivelato un grande successo e «Il viaggio»,
«Sono belle le cose», «Dentro la tasca di
un qualunque mattino», «Le donne nelle stazioni»,
e la splendida «Piccoli fiumi» (scritta e lanciata
inizialmente da Nada) si sono fatte conoscere come delicate
perle di melodia e parole.
[F.Liberi La Repubblica 21 gennaio
2004]
Gianmaria
Testa, possiede l’aura degli artisti che giungono al successo
grazie a percorsi inconsueti, lontani dai compromessi dell’industria
musicale…I casi della vita hanno voluto che i suoi primi
tre dischi siano stati prodotti in Francia, e in cinque anni
si è imposto come artista di talento in tutta Europa:
la stampa è stata unanime nell’individuare in lui
uno dei più importanti autori italiani attuali…«Altre
latitudini» è un disco semplice e forte allo stesso
tempo
[C.F. Conti, La Stampa, 21 gennaio
2004]
Testa’s
work is resolutely intimate, as insidious as a twilight fog
and as beguiling as the touch of silk. Testa’s fifth album,
Altre latitudini (Other latitudes), serves up a program of the
haunting, highly personal songs that have won him a cult following
in Europe…Marcotulli and trumpeter Enrico Rava bring a
wistful touch to the disarming ballad “Nient’altro
che fiori” while Testa’s seductive growl and Enzo
Pietropaoli’s sassy double bass reveal the roguish undercurrents
in “Dentro al cinema”. Altre latitudini’s
top-notch session musicians also include Piero Ponzo and Gabriele
Mirabassi (both on clarinet) and David Lewis (trumpet), with
Fausto Mesolella’s electric guitar adding a luscious wash
of wah-wahs and a bluesy twang to Testa’s customary acoustic
arrangiaments (“Tuareg”, ”Voce da combattimento”).
Still, there’s something about the simplicity of guitar
and melodica (as on “Potrai”) that best shows off
the earthy warmth of this extraordinary artist, whose smoky
tones and beautifully crafted melodies always find their way
straight to the heart.”
[M. L. Rosenberg, Time out (USA),
15-22 January 2004]
…Plus
que jamais sa poésie est épistolaire et épicurienne.
Célébrant les joies simples de la dolce vita,
le matérialisme tapageur en moins. Comme si ce rappel
à l’ordre, au vrai sens de la vie devait nous provenir
d’Italie, là où tout a commencé
[Journal de Montréal –
6 dicembre 2003]
Il
nuovo cd lo consacra tra i grandi della canzone d’autore.
Voce avvolgente, come quella di un «Cyrano nascosto nel
giardino che insegna al maschile smemorato come bussare a un
bacio di ragazza», scrive il poeta Erri De Luca, e compagni
di viaggio con cui condivide da tempo le sue musiche tra il
jazz e il pop arrangiate da Piero Ponzo, con camei di Enrico
Rava, Rita Marcotulli, Gabriele Mirabassi, Mario Brunello.
[L.Cabasès, L’Unità,
23 novembre 2003]
Quattordici
le composizioni vestite di jazz di Altre latitudini e quattordici
i musicisti coinvolti, ma il trio che accompagnava Testa dal
vivo non solo non fa rimpiangere l’organico allargato,
ma porta nuova linfa alla manciata di composizioni selezionate
dagli album passati, a cominciare dalle tensioni dinamiche di
Polvere di gesso…Se Ponzo conferma la sapienza, ma anche
il gusto per l’inventiva…è uno spettacolo
in sé l’intesa a prima vista fra Garcia (innovativo
nell’uso di cajon, djembe e megafono) e Pietropaoli, maestro
nel suono robusto del contrabbasso, sobrio e indispensabile
con lo strumento elettrico…Testa ha tutti i motivi per
essere soddisfatto del risultato finale
[A. Surian, Il Manifesto, 14 novembre
2003]
Il
chante, avec toute l’humilité qui le caractérise,
les coquillages, les Touaregs et les lucioles du mois d’août.
L’univers suave de l’Italien à moustaches
– chef de gare de son métier – exhale les
souvenir d’enfants, odorants et colorés. Ses mélodies,
bercées par les sonorités italiennes et une jolie
nostalgie, donnent à ce cinquième album Altre
Latitudini (Harmonia Mundi), la douceur d’un songe moelleux
dans lequel le public glisse avec bonheur.
[Le Figaro Etudiant, 10 novembre
2003]
Sabato
sera non c’era un posto libero in sala e i biglietti erano
già esauriti da diversi giorni. Segno di un gradimento
costante per un cantautore che può contare un pubblico
affezionato e attentissimo. Così è stato l’altra
sera, in un’atmosfera di vellutata intimità, favorita
dai racconti sussurrati dalla voce sapientemente arrochita di
Testa. Attratti dall’andare ondeggiante delle canzoni,
gli spettatori hanno seguito un concerto elegante, poetico,
coinvolgente.
[E. Quattrini, Gazzetta del lunedì,
10 novembre 2003]
L’amour
et le non - amour. « Les thèmes de ses chansons
sont d’un classique intemporel». Mais ne comptez
pas sur Gianmaria Testa pour “pousser la chansonnette”
ou plutôt la canzonetta. Le chanteur italien appartient
à l’école des Leonard Cohen, Ben Harper
ou encore Georges Brassens et Bob Dylan, les tenants de «l’autre
chanson».
Mélancolique (parfois), poétique (toujours), Gianmaria
tient avant tout à son espace de liberté. Il ne
veut pas considérer la chanson comme un métier.
Il a
«fait» l’Olympia il y a maintenant six ans,
deux fois le New Morning, et il tourne en Allemagne, en Suisse,
en Belgique, au Québec. Et bien sûr dans «ses»
deux pays, l’Italie et son pays d’adoption, la France,
qui l’a lancé en 1995 dans le grand ciel de la
carrière avec Montgolfières.
Gianmaria peut composer à son rythme chansons, paroles
et musiques. Des textes très courts, quasi lapidaires,
pour une petite musique tendre et amère.
[J.-L. Lemarchand, La Tribune,
10 novembre 2003]
Gianmaria Testa est un chanteur italien atypique. Il a inventé
une chanson transalpine qui emprunte beaucoup à son homologue
française, tout en restant profondément italienne,
proche de la tradition des grands chanteurs d’antan. C’est
la France qui a fait connaître Testa à l’Italie…Il
sort son cinquième album, Altre Latitudini, des ballades
acoustiques, des histoires d’amour douces – amères,
des petits poèmes sur le temps qui passe.
[B.D., Libération, 10 novembre
2003]
Ici,
on lui trouve évidemment tous les charmes d’une
Italie mélancolique - volets entrouverts sur une rue
ombreuse, pavés usés par le temps, marbre fourbu,
crépi écaillé,sourires doux-amers,éclats
de voix lointains suspendus dans l’air
Depuis deux ans, son étoile monte dans le ciel italien
et il chant maintenant plus dans son pays qu’en France.
A partir de lundi au Café de la Danse, à Paris,
il vient donner une série de concerts de ce côté-ci
des Alpes pour accompagner la sortie de son cinquième
album, Altre Latitudini.
[B. Dicale, Le Figaro, 9 novembre
2003]
L’analogia
è banale, visto che siamo nel cuore delle Langhe. Eppure
efficace. Osservando il pubblico accorso al Teatro Sociale per
lo spettacolo in cui Gianmaria Testa presenta il disco Altre
latitudini, alla domanda«che bisogni soddisfano le sue
canzoni?», uno si risponde «gli stessi che fanno
la fortuna dei ristoranti di cucina tradizionale». Niente
fast food, né nouvelle cuisine. Le cose di una volta:
vecchi sapori e ricette semplici. Dobbiamo chiamarla slow music?
Potrebbe funzionare.
[A.Campo, Diario, 7 novembre 2003]
A
otto anni dal suo primo disco, Montgolfières, e a tre
dall’ultimo, Il valzer di un giorno, quest’ultimo
Altre latitudini, pur ricercando sempre la purezza dei suoni
e le atmosfere acustiche, allarga notevolmente gli orizzonti
sonori, includendo perfino le chitarre elettriche. Le «latitudini»
a cui il titolo allude non sono quelle geografiche, ma quelle
del cuore e le 14 canzoni che vanno a comporre questo album
sono quasi tutte canzoni d’amore, d’amore trovato
o perso, alcune più ironiche…altre più melanconiche…,altre
ancora, a dispetto delle parole che usa, più solari e
orientate alla speranza…:tutte ugualmente poetiche e rarefatte.
[La Repubblica, 6 novembre 2003]
Con
Altre Latitudini, il suo nuovo album, Gianmaria Testa ha confezionato
forse il suo miglior disco. E' un lavoro particolarmente curato,
dove nulla stona e nulla è fuori posto, vissuto su un
suono pieno e un pugno di canzoni intime.
[E. Deregibus, Kataweb Musica
,4 novembre 2003]
Gianmaria
Testa, la romance de l'autre Italie. Gianmaria Testa, auteur,
compositeur et interprète italien, a bati son histoire
artistique "en faisant le chef de gare", dans la plus
pure tradition des cantautori italiens. Ce Piémontais,
rebelle au suivisme, promène une moustache anarchique,
des lunettes cerclées de fer façon Fernando Pessoa,
des costumes élimés, et tient à portée
de main un paquet de cigarettes brunes et une guitare de bois.
Qu'est-ce qu'un disque? La photo d'un moment avec des lumières
qui changent, mais comme il dit "l'honnêteté,
c'est dire ce à quoi l'on croit. Dans un parcours individuel,
on peut sortir une chanson, la regarder, la montrer, simplement."
[V.Mortaigne, Le Monde, France
,1- 2 novembre 2003]
Coup
de coeur total. C'est Gianmaria Testa, tel qu'on l'aime, chef
de gare capable de suspendre le temps sur une goutte de pluie,
poète au Je et à toi avec l'amour, chansonnier
des petites choses simples. Quel beau recueil de chansons il
a fait là. On déguste Altre Latitudini avec autant
de bonheur que ses précédents bouquets....., cette
symbiose entre musique et poésie, son grain de voix si
intelligement moulé au propos.
[G.Bourgault-Coté, Le Soleil,
Quebec , 1 novembre 2003]
E'
incredibile che nell'era in cui la comunicazione musicale e
mediatica si fa sempre più sofisticata esista ancora
qualcuno in grado di trasmettere solo con i versi, la voce e
la chitarra emozioni complesse. E' quel che succede in questo
"Altre Latitudini"....
[M.Luzzato Fegiz, Corriere della
Sera, 29 ottobre 2003]
È
un linguaggio quasi cinematografico il suo, in particolare da
cinema francese…la sua storia artistica ha coinvolto persone
che raramente porgono la loro opera a un semplice “cantautore”:
un termine che tra l’altro lo stesso disconosce nella
sua formulazione classica, e che appare superato da tempo...È
arrivato al suo quinto album senza urlare, ma penetrando un
pubblico che ora, anche in Italia, si è fatto attento.
Fra i suoi versi, terra, tramonto e ciò che è
concreto trovano una collocazione lirica che non li rende puri
scenari funzionali: la retorica è bandita perché
le parole sono in sottrazione, mirano a non debordare e a descrivere
piuttosto che a infiocchettare
[G. Este – J.Barozzi, Il
Mucchio, ottobre - novembre]
A
tre anni da "Il Valzer di un giorno", Gianmaria Testa
torna a calcare le scene col suo quinto album: Altre Latitudini.
I suoni acustici cui ha abituato il pubblico vengono qui impreziositi
da quelli elettrici delle chitarre di Fausto Mesolella degli
Avion Travel (pure autore della struggente 'Na Stella), dal
mood mediterraneo di Tuareg e da un manipolo di collaboratori
quali Enrico Rava, Rita Marcotulli, Pier Mario Giovannone (con
cui ha scritto a quattro mani Sei la conchiglia), David Lewis,
e con la prefazione di Erri De Luca.
[L. Marchiò, La Repubblica
, 26 ottobre 2003]
Si
riaccendono i riflettori su Gianmaria Testa: il cantautore cuneese
porta il suo ultimo cd al Sociale di Alba, scegliendo un ambiente
a lui famigliare; mentre Oltralpe, dove già poteva contare
su un compatto sostegno di pubblico e critica, le sue quotazioni
continuano a salire: l'influente periodico Télérama
ha assegnato all'album il massimo dei voti...; Introdotto da
uno scritto di Erri De Luca e animato da uno stuolo di ospiti
autorevoli, Altre Latitudini è l'opera più ambiziosa
concepita fin qui da Testa.
[A.Campo, La Repubblica, 26 ottobre
2003]
…La
canzone d’autore è stata e resta una delle poche
espressioni originali e vive della nostra musica contemporanea:
e non mancano, ad ogni stagione, conferme e importanti novità,
come testimonia – citazione d’attualità –
il nuovo album di Gianmaria Testa, che s’intitola “Altre
latitudini”: un disco molto maturo e gradevole, dove il
valore aggiunto di musicisti d’eccezione - primus inter
pares Enrico Rava – conferma l’evoluzione del lavoro
cantautorale verso una dimensione in cui il suono, quasi sempre
di estrazione jazzistica, va assumendo un’importanza crescente.
[G.Ferraris, La Stampa , 25 ottobre
2003]
On
plonge dans certaines oeuvres, livresques, musicales, picturales
comme on plonge dans certaines amours et certaines marées:
tout entier. Le sens, l'intelligence, la connivence, tout est
convié à ces rares rendez-vous... Le nouveau Testa
appartient à ces "atres latitudes". Après
le minimalisme acoustique de sa Valse d'un jour, il y a deux
ans, l'italien y revient à ces amours de cordes, et de
cuivres, d'échos latinos, de tempos jazz, de ballades
élégantes. Les instrumentistes qui l'entourent
déploient sans ostentation une musicalité étincelante.
Sa voix s'y love pour chouchoter amour et ailleurs, partage
et pluie,fleurs d'hiver et lucioles d'été....
[Anne-Marie Paquotte,Télérama
- 22 ottobre 2003]
Gianmaria
Testa come l'ultimo dei cantautori...,anzi degli chansonnier;
Testa è un geografo del cuore, un cartografo delle emozioni
e delle passioni narrate con nostalgia e ironia, con piglio
post-contiano. Di lui dice meraviglie nello scritto introduttivo
del cd Erri De Luca ("Le tue canzoni servono a un ragazzo
per improvvisarsi uomo, servono a un uomo per tornare ragazzo"),
mentre Fausto Mesolella degli Avion Travel lo mette alla prova
affidandogli il dialetto napoletano di "'Na stella":
promosso a pieni voti.
[F.V., Il Mattino , 20 ottobre
2003]
Quattordici
canzoni scritte in trent'anni: tango bossanova, jazz, e tanta
poesia: il mondo del geniale capostazione che si racconta accompagnato
da celebri amici; canzoni d'amore e disamore verticale, dalla
terra alla luna, fra chanson e song, canzone e etno-jazz. Antico
e moderno, questo lavoro è il terzo sguardo di un ragazzo
adulto sui dettagli dei sentimenti quotidiani.
[M.Mangiarotti, Il Giorno ,18
ottobre 2003]
Testa,
in questi anni, è andato per la sua strada, scrivendo
buone canzoni e scegliendo ottime frequentazioni musicali. E
contesti sempre stimolanti: dallo spettacolo teatrale Guarda
che Luna, fino al recital presentato a Mantova, circa un mese
fa, al Festivaletteratura. Lavorando così, senza l'assillo
di comparire in tivù e senza l'obbligo di vendere ad
ogni costo. Testa si ritrova nella felice condizione di essere
l'unico cantautore italiano nuovo, con una credibilità,
un pubblico e la forza creativa necessaria per firmare un album
perfetto: Altre Latitudini, che esce il 24 ottobre,ed è
-a oggi- uno dei migliori dischi dell'anno.
[G.Ferraris, Specchio, supplemento
de La Stampa, 11 ottobre 2003]