PRODUZIONI
FUORIVIA
presenta
Gianmaria
Testa Giuseppe Cederna
Piero Ponzo Federico Marchesano
in
Omaggio
a José Saramago
Gianmaria Testa chitarra,
voce
Giuseppe Cederna voce recitante
Piero Ponzo clarinetto, sax
Federico Marchesano contrabbasso
“…Datemi una barca, disse l’uomo
E voi, a che scopo volete una barca, si può sapere, domandò
il re.
Per andare alla ricerca dell’isola sconosciuta, rispose
l’uomo.
Sciocchezze, isole sconosciute non ce ne sono più. Sono
tutte sulle carte.
Sulle carte geografiche ci sono solo le isole conosciute.
E qual è quest’isola sconosciuta di cui volete
andare in cerca
Se ve lo potessi dire allora non sarebbe sconosciuta…”
José
Saramago
“Forse le isole sconosciute sono tutte uguali prima che
qualcuno le scopra. Stanno come nebulose nelle menti di chi
le sogna e non importa la loro geografia. Grandi come continenti
o microscopiche figlie di coralli, hanno in comune la stessa
tormentata bellezza dell’utopia e del desiderio.
Raccontarle è difficile com’è difficile
dire l’inconosciuto. Ed allora si può provare a
condividere la storia di qualcun altro e nella sua storia confondere
anche la propria.
Perché tanto le isole sconosciute si assomigliano tutte
prima che qualcuno, scoprendole, le faccia svanire”.
Gianmaria
Testa, Giuseppe Cederna
Tre musicisti e un attore. Insieme per un concerto-spettacolo
molto sui generis che mescola musica e letteratura, parole cantate
e parole raccontate.
Un cantautore italiano, che più italiano non si può,
ma amatissimo in Francia come Gianmaria Testa, 5 album all’attivo
(Montgolfières, Lampo, Extra-Muros, Il valzer di un giorno
e Altre Latitudini) e oltre 1000 concerti realizzati in tutta
Europa dal ’95 in qua; un clarinettista sassofonista come
Piero Ponzo che si muove con naturalezza nei territori che spaziano
dalla canzone al jazz; un giovane contrabbassista come Federico
Marchesano, che dalla sua formazione rigorosamente classica
ha poi spaziato fino all’etnica e al jazz. E poi un attore,
viaggiatore, scrittore come Giuseppe Cederna, premio oscar con
Mediterraneo e volto molto conosciuto del nuovo cinema italiano,
ma lontanissimo da ogni tentazione da star system.
L’omaggio a José Saramago sta tutto qua: nel ritrovarsi
di quattro artisti italiani vicini tra loro per sensibilità
attorno alle parole di uno scrittore portoghese.
Il nucleo primo di questo incontro sta nella “tregiorni”
interamente dedicata a José Saramago organizzata dal
Teatro Gustavo Modena di Genova sotto la guida del regista Giorgio
Gallione nel marzo del 2001. In quell’occasione, di fronte
allo stesso premio Nobel per la letteratura, Gianmaria Testa,
l’organettista toscano Riccardo Tesi, Piero Ponzo, Giuseppe
Cederna e Carla Signori diedero vita alla lettura integrale
de Il racconto dell’isola sconosciuta, una sorta di omaggio
all’importanza fondamentale del sogno e dell’utopia,
un racconto di mare e di terra in cui il reale si mescola al
fantastico, la storia di un desiderio di viaggio, di scoperta.
Doveva restare una cosa isolata, estemporanea e invece si è
deciso di farne un progetto vero e proprio da proporre una tantum,
quasi una suite nella quale si gioca continuamente tra i primi
piani sonori: musica e letteratura, parole cantate e parole
raccontate, appunto. Una scelta politica, anche. Come a sommessamente
ricordare che non si vive nel migliore dei mondi possibili e
c’è sempre un’isola ancora da scoprire.
Il racconto dell’isola sconosciuta di Saramago è
stato dunque ridotto ai suoi tratti salienti e la musica è
stata ulteriormente integrata: ci sono alcune canzoni di Gianmaria
Testa, quelle più vicine allo spirito del racconto, ci
sono brani solo musicali, ci sono anche pezzi inediti. Il tutto
mescolato in una sorta di originale drammaturgia nella quale
la tessitura musicale partecipa a pieno titolo con le parole
letterarie di Saramago.
GLI ARTISTI
GIANMARIA TESTA
Gianmaria
Testa, 44 anni, è italiano, italianissimo, vive e lavora
a Cuneo in Piemonte, eppure c’è voluta la Francia
per scoprirlo. Da quando ha mandato al Festival di Recanati
la sua cassetta registrata chitarra e voce, vincendone il primo
premio una prima volta nel ’93 e poi di nuovo nel ’94,
sono passate un bel po’ di cose: cinque dischi -Montgolfières
(1995), Extra-Muros (1996), Lampo
(1999), Il valzer di un giorno (2000)
e l’ultimo, Altre Latitudini
(2003)-, più o meno 1000 concerti in Francia, Italia,
Belgio, Canada, Portagallo, quattro serate tutte esaurite all’Olympia
e una lunga teoria di articoli omaggianti sui principali giornali
(“Le Monde” in testa).
In Italia il percorso è stato un po’ più
complicato e difficile perché condotto davvero senza
compromessi, con pochissime apparizioni Tv o passaggi radiofonici
e nessun tipo di pubblicità. La sua vera forza è
stata ed è ancora il passaparola. Chi va ad un suo concerto
non riesce a dimenticarlo: l’emozione nasce palpabile
e si divide tra tutti; Gianmaria scherza coi suoi musicisti
ed è naturalmente comunicativo; i testi sono belli, sono
semplici, sono piccole poesie che parlano della vita e che vivono
anche al di là della musica; e lei, la musica, insieme
ad una voce che si muove tra rauche asprezze e teneri velluti,
i testi li trasporta, li puntualizza, li sottolinea.
Perché le cose cominciassero a cambiare anche in Italia
c’è voluto -paradossalmente- Il Valzer di un giorno,
quarto disco della sua carriera e il primo di produzione totalmente
italiana, che è forse il suo lavoro più ‘difficile’:
canzoni riportate alla loro forma più nuda ed essenziale,
due chitarre e voce soltanto.
A seguito dell’uscita del disco, nella Stagione 2000/2001
Gianmaria Testa ha realizzato una tournée che l’ha
portato in alcuni dei più importanti e prestigiosi teatri
italiani: dal Teatro Regio di Torino
al Valle di Roma, dal Duse
di Bologna, alla Pergola
di Firenze, per non citarne che alcuni.
Nel marzo 2001 Il valzer di un giorno è uscito anche
in Francia e nel resto d’Europa con l’etichetta
Harmonia Mundi, riscontrando un unanime consenso di critica
e pubblico. Ad oggi ha superato le 80 mila copie vendute in
tutta Europa.
Moltissime
le collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del
folk: da Gabriele Mirabassi e Enzo
Pietropaoli (componenti stabili del suo quartetto)
a Paolo Fresu; da Rita
Marcotulli a Riccardo Tesi
(col quale ha dato vita al “Progetto Saramago”,
una sorta di omaggio al grande nobel per la letteratura); da
Enrico Rava (insieme al quale ha
presentato con grande successo per Fuorivia Guarda
che luna!, spettacolo dedicato alla figura di
Fred Buscaglione che ha visti protagonisti, oltre a loro, la
Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo)
a Battista Lena per il quale ha fatto
la voce recitante e ha cantato nel suo ultimo lavoro discografico
(I cosmonauti russi) dedicato alla navicella spaziale MIR, sempre
prodotto da Fuorivia.
A settembre 2003 un’altra esperienza importante: lo spettacolo
Attraverso realizzato al Festival
della Letteratura di Mantova per Produzioni Fuorivia con Erri
De Luca, Marco Paolini, Mario Brunello, Gabriele Mirabassi.
Il
24 ottobre 2003 è uscito in tutta Europa, Canada e Stati
Uniti un nuovo disco, Altre Latitudini
(Harmonia Mundi / Ird),14 canzoni di amore trovato o perso per
le quali hanno suonato alcuni grandissimi musicisti (Mario Brunello,
Enrico Rava, Rita Marcotulli, David Lewis, Gabriele Mirabassi,
Luciano Biondini, Fausto Mesolella, ecc.). Altre Latitudini
è stato presentato in Francia per una settimana al Café
de la Danse di Parigi e in Italia per una settimana al Teatro
Gobetti di Torino. A questi hanno fatto seguito naturalmente
altri concerti (al Nuovo Auditorium di Roma, al Teatro Rossini
di Pesaro, al Teatro Alfieri di Asti, ecc.). In estate ci sarà
una presentazione in Canada, al Festival di Québec.
GIUSEPPE CEDERNA
è attore di cinema e teatro. Scrive di viaggi, dall'Himalaya
alla Valtellina, su Repubblica, Espresso, I Meridiani, Gente
Viaggi... E’ del 2004 la pubblicazione del suo primo libro,
Il grande viaggio, presso l’editore Feltrinelli.
In cinema ha lavorato con Bellocchio, Monicelli, Comencini,
Scola... Ha partecipato a numerosi film italiani tra cui Marrakech
Express e Mediterraneo, di Gabriele Salvatores,
Italia Germania 4-3 di A. Barzini,
Il partigiano Johnny da Fenoglio
regia di Guido Chiesa.
Tra gli spettacoli teatrali ricordiamo: Amadeus di P. Shaffer
con Umberto Orsini, Il giardino dei ciliegi
di Anton Cechov con Gabriele Lavia, La Febbre
di Wallace Shawn, FreeClimbingBenni
di Stefano Benni e Giuseppe Cederna, Tacalabala!
Il racconto del calcio regia di Giorgio Gallione
da un'idea di Giuseppe Cederna e Cani sotto la pioggia,
in tournee nel 2002-2003, spettacolo-concerto per voce, pianoforte
e chitarra elettrica con testi di Tom Waits, Nick Cave, Bob
Dylan e Fabrizio De André.
PIERO PONZO
clarinetto, sax
Diplomato
in clarinetto, ha compiuto studi di sassofono, musica elettronica,
arrangiamento e composizione. E’ attivo come strumentista
e compositore dal 1980, spaziando con ecletticità in
tutti i campi della musica. Ha collaborato in vari gruppi di
rock, funky, jazz, classica e folk (tra cui Karamamma,
Mitteleuropa Orchestra, Atipico
Trio); con Gianmria Testa
(per il quale ha arrangiato il primo album Montgolfières
e l’ultimo Altre latitudini); con il francese Philippe
Val per il quale ha curato gli arrangiamenti dell’ultimo
disco d prossima uscita con Harmonia Mundi; fa parte dei Trelilu
(gruppo di musica e cabaret).
Ha suonato inoltre con: Gianluigi Trovesi, Pino
Minafra, S. Letov, V. Gayvoronsky, Eugenio Colombo, Rino Vernizzi.
Da oltre 15 anni é a fianco di Carlo Actis
Dato, nell’omonimo quartetto, considerato
dalla critica il gruppo più divertente ed originale del
nuovo jazz italiano, con il quale è stato ospite in prestigiosi
festivals, clubs e trasmissioni radiofoniche in Italia, Francia,
Svizzera, Austria, Germania, Belgio, Lussemburgo, Olanda, Finlandia,
Grecia, Spagna, Martinica, Canada, Marocco, Giappone.
Arrangiatore e curatore di numerose produzioni nel campo della
musica pop, è stato co-ideatore, con Emanuele Ruffinengo,
di campagne pubblicitarie e jingles per importanti network radiofonici
italiani (105 Network, Radio MonteCarlo). Come compositore ha
all'attivo numerosi brani di musica da camera, musica elettro-acustica,
musica per banda, musiche per danza, teatro e video, musica
per didattica.
FEDERICO MARCHESANO
contrabbasso
Nato
a Torino il 26/8/1975, è attivo nella musica ,jazz, etnica
e classica come esecutore e compositore.
Diplomatosi in contrabbasso al Conservatorio G. Verdi di Torino
nel 1998, si perfeziona col Maestro Franco Petracchi all’
Accademia Walter Stauffer di Cremona.
Giovanissimo si affaccia sulla scena musicale con spiccata personalità.
Strumentista versatile svolge da subito un’intensa attività
concertistica in Italia e all’estero, dove viene segnalato
dalla critica.
In ambito classico, diventa collaboratore di prestigiose orchestre
nazionali e internazionali, (European Union Youth Orch., Accademia
di S.Cecilia, Orch.Sinfonica Nazionale della RAI).
In ambito jazzistico ha lavorato tra gli altri con Carlo Actis
Dato, Gianluigi Trovesi, Gilson Silveira,Gianmaria Testa, Achille
Succi, Rino Vernizzi, Gianpaolo Ascolese, Piero Ponzo, Filippo
Gambetta, incidendo numerosi dischi di cui uno a suo nome.
Nell’ottobre 2003 viene selezionato da Louis
Sclavis per l’orchestra Jazz europea
Europe Jazz odissey.
Il sestetto formato da Sclavis e da 5 musicisti provenienti
dai diversi angoli dell’Europa si è esibito per
la prima volta alla “Maison de la culture d’Amiens”
in Francia il 23/10/2003. Titolo del progetto: “Louis
Sclavis : circulez ! “.