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Accabbanna
di Olivia Sellerio e Pietro Leveratto

ovvero come coniugare il canto jazz e quello popolare siciliano

con:

Olivia Sellerio (voce)
Giampaolo Casati,
(tromba)
Gaspare Palazzolo
(sassofono tenore e soprano)
Enrico Tobia Vaccaro
(chitarre e violino)
Mauro Schiavone
(pianoforte e armonium)
Pietro Leveratto
(contrabbasso e arrangiamenti)
Giovanni Apprendi
(tamburi a cornice e percussioni)


Accabbanna (in lingua siciliana, “da questa parte”, “da questa parte del mondo”) oltre ad essere il titolo di un progetto di concerto e di spettacolo è soprattutto il primo cd a firma Olivia Sellerio e Pietro Leveratto (EGEA – giugno 2005).

L’idea prima del progetto risale al 2001 ed è di Olivia (siciliana doc, vocalist della scuola di Maria Pia De Vito e Loredana Spata, da sempre appassionata all’idea di coniugare il canto jazz con quello popolare siciliano amato e sperimentato fin dagli anni dell'adolescenza), ma trova la sua forma compiuta solo nel 2004, insieme a Pietro Leveratto, contrabbassista, compositore e arrangiatore con oltre cento incisioni e importanti collaborazioni all'attivo, direttore musicale di questo settetto, al quale attualmente prendono parte, oltre a lui e ad Olivia Sellerio, titolari del progetto, altri cinque musicisti: Giampaolo Casati, tromba; Gaspare Palazzolo, sassofono tenore; Enrico "Tobia" Vaccaro, chitarra e violino; Mauro Schiavone, pianoforte; Giovanni Apprendi, tammorre e percussioni.

Accabbanna nasce dunque innanzitutto dall’elaborazione di materiali, parole e musica, propri della tradizione siciliana, ricavati dalla ricerca su testi di riferimento etnomusicologico, come il Corpus di Favara e la raccolta di Canti Popolari Siciliani di Salomone-Marino, e da registrazioni storiche curate dal Folkstudio di Palermo, ma prevede anche la presenza di tre brani originali: "Strumentio" in cui Pietro Leveratto si è divertito ad immaginare la musica di una banda che marciasse lungo le strade assolate di un paese inesistente, situato tra Priaruggia, il suo quartiere di Genova, e Mondello; "Vidiri e svidiri", una sorta di piccolo gioco, come una tarantella resa più astratta; e "Latri di passu", una composizione di Olivia, su liriche di Andrea Camilleri, nella quale si avverte la presenza della musica di origine latina, da lei frequentata molto spesso in concerto.
Musica legata a filo doppio al territorio nel quale è stata concepita, dove la presenza del jazz, attraverso gli arrangiamenti e le sonorità degli strumenti utilizzati, non vuole essere una semplice operazione di adattamento, quanto piuttosto la dimostrazione della capacità che hanno melodie e testi poetici, antichissimi e anonimi, di mantenere inalterata la loro qualità evocativa ed ispirare brani originali.

Accabbanna ha ufficialmente aperto Umbria Jazz 2004, con il concerto inaugurale della sezione italiana, che ha riscosso un notevole apprezzamento da parte della critica musicale.

Il cd, edito da EGEA in un’elegante versione libro/disco è stato ufficialmente presentato a Palermo il 7 giugno 2005 (dopo l’anteprima del Salone del Libro di Torino – maggio 2005)