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CHELSEA HOTEL

 

CHELSEA HOTEL

di Massimo Cotto

con Massimo Cotto voce narrante
Mauro Ermanno Giovanardi voce
Matteo Curallo chitarra e piano

Coordinamento scenico di Simone Gandolfo
Luci di Massimo Violato

PRODUZIONI FUORIVIA

ESTRATTI RASSEGNA STAMPA 2013-15

ESTRATTI RASSEGNA STAMPA 2011-12

[…] Autore del testo e narratore, Cotto conduce gli spettatori nelle stanze del «Chelsea» con quel suo raccontare confidenziale. Le parole sono l’ingrediente fondamentale ma i racconti vivono anche nella colonna sonora: la voce di Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus, le note dell’astigiano Matteo Curallo. E nello scorrere della vita del Chelsea Hotel di Cotto, con la regia di Simone Gandolfo, nulla è per caso. C’è il filo della memoria e quello del sogno, il filo della storia e quello dell’emozione. In poco più di un’ora ti sembra quasi di aver conosciuto davvero «the people of the Chelsea Hotel» di aver dormito nella stanza 100 o nella 614. Ti sembra di aver percorso quei corridoi, di aver incontrato Leonard Cohen e Andy Warhol, artisti già famosi e altri che lo sarebbero diventati. […] Ma la narrazione non è sola, nel «Chelsea Hotel» parole note vivono in un’unica anima tormentata, perché dopo ogni stanza c’è una canzone: c’è «Femme Fatale» come «La Vie en Rose». È…] Parole e note sono magiche, e così succede che «al Chelsea Hotel arrivi per starci un giorno e finisci per starci tutta la vita», anche solo con la fantasia.

Valentina Fassio
La Stampa 30 settembre 2011

[…] Musica e parole vanno a braccetto l Chelsea Hotel, lo spettacolo di Massimo Cotto che mercoledì scorso ha incantato il pubblico dell’Alfieri. Coadiuvato dalla voce ipnotica e malleabile di Mauro Ermanno Giovanardi e dal talento del polistrumentista Matteo Curallo, il giornalista astigiano ci ha guidati tra le stanze dell’albergo newyorkese, a scoprire il lato nascosto delle vite di tutti i grandi che vi hanno transitato […]. Ma sono i racconti il cuore dello spettacolo, e Cotto è bravissimo a guidare il pubblico tra le parole, senza annoiarlo mai. […] “Chelsea Hotel” ha il pregio di essere uno spettacolo fatto da chi ama la musica per chi ama la musica, senza essere elitario, anzi: nell’albergo degli artisti c’è posto per tutti.

Alex Macinante
Gazzetta d’Asti - ottobre 2011


[…] Ha debuttato con successo la scorsa settimana a Rovereto (Modena) “Chelsea Hotel” nuovo concerto spettacolo firmato da Massimo Cotto. Il nuovo concerto-spettacolo firmato da Massimo Cotto. […] Giornalista, scrittore, conduttore radiofonico e autore televisivo, Massimo Cotto ha lavorato a lungo nei quotidiani e collaborato con le principali riviste italiane e internazionali. Ha curato più di trenta biografie musicali, oltre a cimentarsi con successo in due romanzi e un libro di racconti […]. «In Chelsea Hotel racconto la dannazione dell’arte – spiega l’autore – e di quelli che vorrebbero essere dannatamente normali. La storia è così singolare che sembra inventata e invece si tratta di eventi realmente accaduti. ». […]”.

Alexander Macinante
Gazzetta d’Asti - 14 ottobre 2011

[…] Ha ragione, Massimo Cotto, quando dice che il Piccolo Orologio è il teatro che il Chelsea Hotel non ha mai avuto. La sua grazia ruvida, le sedie rosse, il legno del palco che restituisce amplificato ogni passo ne fanno la cornice perfetta per la narrazione delle storie surreali che il leggendario hotel newyorchese ha ospitato, imperturbabile. Quella andata in scena ieri sera nel teatro di via Massenet è una delle prime repliche di Chelsea hotel, eppure molto sembra già essere ben rodato: merito delle affabulazioni di Cotto, che molti ricorderanno come storica voce delle notti di Radio Rai. Accanto a lui ci sono Mauro Ermanno Giovanardi, cantante di gran classe […] e un musicista come Matteo Curallo che meriterebbe di essere valorizzato di più. Anche perché la musica, in questo spettacolo, è necessaria alla storia come non mai […]. Narratore abile e magnetico, Massimo Cotto conduce il pubblico attraverso tutte queste storie. E’ uno spettacolo di teatro-canzone, ma potrebbe benissimo essere il seguito di “Hobo”, il suo primo romanzo, inzuppato di rock. Solo che, questa volta, non si tratta di un romanzo: le storie raccontate sono tutte vere, o verosimili. E sono tutte racchiuse tra le mura di un hotel che ha chiuso i battenti, ma che continua a significare moltissimo per tutti gli appassionati di rock. […] Il teatro, pieno come si conviene, apprezza, e molto. Tutti sciamano via, lentamente [.., dopo quella "Io confesso" che i La Crus hanno presentato a Sanremo. Fuori, la sera è bianca, lattiginosa: c’è una nebbia da fantasmi. Proprio come quelli - maledetti, ironici, bellissimi - evocati in uno spettacolo che, in futuro, converrà non perdere.

Daniele Paletta
www.reggioonline.com – 17 novembre 2011

“Giovanardi apre le porte del Chelsa. Nell’immaginario, il Chelsea hotel di New York deve essere un posto unico: lì, nelle stanze, ci hanno dormito Bob Dylan, Janis Joplin, Leonard Cohen. Nell’immaginario, deve essere un posto tipo il Pere Lachaise, il pianoterra dell’inferno. Tra le sue camere, qualcuno ha anche deciso di prolungare l’infinito sonno: la fidanzata di Sid Vicious, trovata morta nella room 100. Ma al Chelsea Hotel sono state anche girate alcune del film “Nove settimane e mezzo”. Nell’immaginario, il paradiso maudit. […] Se c’è un posto dove l’arte si è incentrata è necessario andare al 222 West 23rd Street, Manhattan tra le Seven e l’Eight Avenue. Oppure prendersi un a sera libera, e andare a teatro: sabato alle 21, al Teatro Astra di Bellaria Mauro Ermanno Giovanardi darà le chiavi delle singole stanze per far entrare – e quindi rivivere – le notti creative di chi, almeno per una notte, ha deciso che al Chelsea Hotel si doveva appoggiare il sedere per terra […] «Non si tratta di una prova d’attore, ma di un racconto in musica. Di un racconto musicato fatto davanti ad un gruppo di amici. Certo in un’ora e 20 non riesco a raccontare tutto, a mettere in luce tutte le storie e gli artisti che sono passati in quell’hotel. Il testo diventa quindi un pretesto per parlare di musica rock, in un clima confidenziale.» […]”

Alessandro Carli
La voce di Romagna – 1 marzo 2012

[…] Numeri, nomi, luoghi… è stupefacente come certe presenze si rincorrano nella storia, nella musica, nell’arte… Impressionante anche come spesso molte immagini, persone storie, convergano in un solo punto. Ieri sera alla sala Ratti di Legnano, nell’ambito della rassegna ScenAperta sono stati raccontati alcuni degli infiniti e improbabili aneddoti che costellano l’epopea del Chelsea Hotel di New York, meta e casa di artisti come Bon Jovi, Leonard Cohen, Andy Warhol e molti altri. Erano gli anni magici della musica e rivoluzionari per l’arte […] Questa storia l’ha raccontata Massimo Cotto, accompagnato da Mauro Ermanno Giovanardi al canto e Matteo Curallo al piano e alla chitarra: «Questo spettacolo nasce dalla mia voglia di raccontare questo riassunto dell’apocalisse del rock e della letteratura di quel periodo in una modalità diversa da quella fatta solo di prosa, in questa forma di racconto musicale.[…] La memoria è fondamentale, siamo un popolo senza memoria ma non dobbiamo ricordare con nostalgia ma con la giusta prospettiva. Per i giovani d’oggi è molto difficile capire. Il modo stesso di fruire la musica è cambiato: ti trattiene e ti diverte, ma non ti nutre più come un tempo. Adesso che tutto è già stato fatto, quelli erano i tempi delle novità, non bisogna tornare indietro ma conoscere» […]”.

Enrico Gussoni
www.assesempione.info – 7 marzo 2012

[…] Molto rilassato, ma non meno appassionato, Mauro Ermanno Giovanardi (il cosiddetto Giò dei La Crus), accenna a “Chelsea Hotel”, il concerto – recital che chiude il cartellone del “MozArt Box”. «L’idea dello show - precisa Giovanardi – è venuta proprio a Cotto […] voleva raccontare i segreti delle star del rock, perché tutti i più grandi hanno vissuto in quelle camere di New York. Così abbiamo suddiviso lo spettacolo in capitoli, e la sceneggiatura è degna di un documentario live. Affrontiamo una decina i storie, andando a scavare nelle biografie misteriose di Janis Joplin e Leonard Cohen, Roberto Mapplethorpe e Patti Smith, Sid Vicious e la “sua Nancy”, Edith Piaf, Dylan Thomas e Bob Dylan. Ma non ci fermiamo mica ai personaggi famosi: evochiamo anche le cronache di musicisti del circuito indie». Non-luogo per eccellenza o, altresì, luogo tra i più cult al mondo […] «sul piano dell’immaginario –dice Giovanardi – non credo abbia uguali. E per sentirne il fascino non è necessario dormirci. Basta sapere che quel posto è esistito» […]”.

Gianni Valentino
La Repubblica (NA) – 18 marzo 2012


[…] Al Chelsea Hotel, sono state scritte memorabili canzoni, pagine diventate immortali, parole che sono diventate immagini scolpite nella mente, come 2001 Odissea nelle spazio; era un posto dove la realtà si confondeva con la leggenda, l’amore col sesso, la creatività con le droghe, la morte con la vita, ma anche il luogo dove viveva un uomo che poi è morto a 107 anni e passa. Perché fosse tanto magico non lo sappiamo, ma Massimo Cotto, Mauro Ermanno Giovanardi e Matteo Curallo quella magia ce l’hanno fatta respirare. Massimo Cotto, autore del testo, è stata la voce narrante e sognante che ha parlato delle storie del Chelsea Hotel, dandoci il modo di entrare in pieno in quell’atmosfera. Mauro Ermanno Giovanardi, invece, è quello che ce le ha raccontate cantando, in modo eccellente, i pezzi di quegli anni favolosi. Matteo Curallo, un fantastico polistrumentista, poi, le ha suggellate, raccolte in un unicum magico, appunto: nella Sala dei 500 di Pietrarsa, gremita, il tempo è volato, lasciandoci l’animo gonfio di canzoni e rimpianto. Oggi a New York il ‘Chelsea Hotel’ non c’è più, ne è rimasta solo la storia: al suo posto ce n’è un altro, l’’Hotel Chelsea’, ma non è la stessa cosa.

Tonia Ferraro
www.ilmediano.it – 19 marzo 2012

Poche luci sul palco del teatro Menotti di milano. Un abatjour, un tavolino, una poltrona, una chitarra e un pianoforte. La voce di Massimo Cotto [..] si affianca alla voce calda e profonda di un grande cantante del panorama musicale italiano, Mauro Ermanno Giovanardi del La crus e agli strumenti di Matteo Curallo. Insieme ci raccontano una affascinante storia, che racchiude mille leggende e canzoni la storia del Chelsea Hotel. [..]

www.lsdmagazien.com – 2 aprile 2012

Un attore che parla con gli occhi lucidi per l’emozione, un artista che canta con voce provocante e un chitarrista dall’aspetto retrò evocano sul palco i fantasmi di un hotel [..]

www.giltmagazine.it - 4 aprile 2012

[..] lo spettacolo di Massimo cotto che ha incantato il pubblico del Teatro Alfieri. Coadiuvato dalla voce ipnotica e malleabile di Mauro Ermanno Giovanardi e dal talento del polistrumentista Matteo Curallo[..]

Gazzetta d’Asti - 14 marzo 2012

“Ora che non c'è più neanche Lou Reed, la sagoma del mitico Chelsea Hotel di New York sembra sempre più offuscata dai ricordi. Venduto come un edificio qualsiasi, l'estate scorsa, per diventare un condominio di lusso. E dire che in quelle stanze, al numero 222 della 23ª strada, soggiornarono decine di artisti, protagonisti della controcultura americana intorno agli anni Sessanta e Settanta. […] Un luogo mitico, uno snodo fondamentale per la storia della musica rock. Massimo Cotto, critico musicale e assessore alla cultura di Asti, assieme al chitarrista Mauro Ermanno Giovanardi dei La Crus e al musicista Matteo Curallo, ne raccontano le leggende, in uno spettacolo e a cavallo tra musica e teatro.”

Davide Agazzi
La Repubblica ed Torino – 16 novembre 2013

“Le sue leggende [del Chelsea Hotel]sono state immortalate in decine di film e canzoni, e raccolte  nel libro “Inside the Dream Place: The Life and The Times of New York Legendary Chelsea Hotel”, scritto dall’autrice newyorkese Sherill Tippins. Ora questo mito è diventato il pretesto con cui Massimo Cotto, Mauro Ermanno Giovanardi e Matteo Curallo, portano in scena le storie di chi ha contribuito a scrivere la storia della cultura pop americana e mondiale del secolo scorso. Sul palco del teatro Studio dell’Auditorium di Roma, quella leggenda rivive alternando il racconto e le canzoni, alcune delle più belle che siano mai state scritte, delle quali Mauro Ermanno Giovanardi e Matteo Curallo sono interpreti originalissimi: da “Chelsea Hotel #2” di Leonard Cohen, a “Femme Fatale di Lou Reed”, da “I Wanna Be Your Boyfriend”, dei Ramones a “La vie en rose” fino a “Il vino” di Piero Ciampi (uno dei pochi, citati nello spettacolo, che al Chelsea non sono stati, ma che viene evocato per “affinità alcolica”)”

www.cinquequotidiano.it - 30 marzo 2014

“Spesso questi spettacoli si traducono in ostentazione da parte dell’artista di fronte al pubblico “ignorante” per definizione. In questo caso non è così. I curricula dei personaggi sul palco parlerebbero da soli, eppure l’atmosfera è più da prove generali, da serata tra amici per ripensare ai tempi che furono, o magari raccontarli a chi non c’era. Massimo Cotto è superlativo. Personalità a tutto tondo: oltre a dare ennesima prova della sua grande preparazione (ma questo già si sapeva) si muove sul palco da attore consumato. Ma racconta. Non recita, racconta. Ed è impossibile non essere risucchiati in quel vortice di stanze, numeri e corridoi. Mauro Ermanno Giovanardi è senza dubbio una delle nostre più belle voci. Probabilmente più a suo agio con i pezzi in italiano, come dimostra l’interpretazione de Il vino di Piero Ciampi, eseguito magistralmente. Ipnotizza chiunque gli si trovi davanti, trascinandolo in una travolgente ebbrezza di musica. Questo è uno spettacolo raro e delicato. Uno di quei ricordi da conservare gelosamente in qualche cassetto quasi dimenticato, per poi rituffarvisi nei momenti di maggior sconforto. Ecco, in questo spettacolo si parla di musica, se ne parla meravigliosamente. E chissà se un giorno si potrà pure ballare d’architettura…”

Laura Berlinghieri
Spettakolo.it – 22 marzo 2015