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Torino e la musica dei night, delle balere. Buscaglione, il primo jazz, le notti all’ultimo respiro. La malavita un po’ inventata un po’ sul serio e la fabbrica, laggiù, lontana, in sottofondo. La luna che si specchia in mari immaginati, il fumo di mille sigarette, whisky e donne -ah che donne!- dalle curve mozzafiato, ma solo raccontate.

Guarda che luna…
Ci sono Enrico Rava, Gianmaria Testa e la Banda Osiris insieme per la prima volta. Come a dire il jazz, la canzone italiana e la musica che fa la parodia e ride di se stessa. E poi c’è Fred Buscaglione che è il grimaldello, l’occasione, il punto di partenza, l’atmosfera. C’è Fred che aleggia e cuce insieme i vari quadri, anche se nessuno lo citerà mai, assolutamente mai.
Raccontare questo “Guarda che luna…”, produzione speciale del TST, non è cosa semplice. Forse si può cominciare dicendo che cosa non è: non è uno spettacolo teatrale, non è un concerto, non è un’antologia in musica e non è neppure un omaggio a Fred Buscaglione. Piuttosto vengono in mente le scatole cinesi, ne apri una e dentro ne trovi un’altra e poi un’altra ancora e poi ancora. Viene in mente una storia che si costruisce a mano a mano e che si regge anche su ciò che nella storia non sta scritto: ricordi, malinconie, tenerezze e risate, un certo spirito del tempo… A fare da legame, una parola, una situazione oppure una melodia. C’è una finestra che si affaccia su un paesaggio e il paesaggio è attraversato da una strada e la strada porta molto più lontano di quanto l’occhio può guardare. C’è la luna di Buscaglione ma anche quella di Testa, “sopra i tetti di Torino”; c’è una notte fatta di botte, spari e “ossa rotte” che porta a un’altra notte e a un’automobile che aspetta e che riparte all’alba sulle note di Chet Baker. C’è l’atmosfera di Parlami d’amore Mariù e di Baciami piccina e poi quella del night dove il pianoforte è un tavolo da biliardo e le donne sono “Joking Lady” con “curve mozzafiato”. Si ride, si sorride, si ricorda, ci si abbandona alla tenerezza, si canticchia, si è presi da sorpresa….
Guarda che luna….

…perché se a Torino ci fosse il mare probabilmente, adesso, non staremmo qui a cantarlo”

Gianmaria Testa

“…perché era l’unico modo per farvi andare fuori di TESTA, raccontandovi il RAVA e la fava”

Banda Osiris

“…perché mi piace sognare la mia adolescenza”

Enrico Rava

“…Botte, bambole, whisky e luna: in fondo lavorare è meno noioso che divertirsi…”

Giorgio Gallione