home
home


È nato a Napoli nel 1950 e attualmente vive nella campagna romana. Prima di diventare giornalista, scrittore e traduttore dall'ebraico, ha fatto il muratore, l'operaio e lo scaricatore all'aeroporto di Catania. Negli anni Settanta era un dirigente di Lotta Continua, a Roma. Dopo lo scioglimento dell'organizzazione, nel 1977, ha scelto di stare dalla “stessa parte di allora” e diventare operaio.

La passione per i libri e per la scrittura è nata con lui, ragazzino difficile e introverso. Leggeva i libri della biblioteca del padre Aldo, un grossista di pomodori appassionato della storia dei papi, della II Guerra Mondiale e dei campi di sterminio. E buttava giù storie di cui generalmente si sbarazzava.

L'incontro con l'ebraico antico è stato invece casuale. Un giorno mentre si stava preparando a partire per l'Africa come volontario, ha afferrato distrattamente l'unico libro che aveva sul comodino. Era la Bibbia. Ha trovato dei racconti bellissimi che lo hanno convinto a imparare la lingua , per capirla dall'originale.

Ha pubblicato i romanzi Non ora, non qui (1989), Una nuvola come tappeto (1991),Aceto, Arcobaleno (1992) sui suoi compagni di lotta negli anni della rabbia, Tu, mio (1998), Tre cavalli (1999), Montedidio (2001) e il recente Il contrario di uno (2003), raccolta di racconti brevi. De Luca scrive utilizzando la struttura del romanzo breve o racconto lungo. La sua è una lingua semplice e dura, di una semplicità ricercata e letterariamente raggiunta attraverso il sentimento, senza ammiccamenti. Perfetta."Una lingua tutta scontata nel corpo, in cui i pensieri non sono che gli sforzi dei muscoli facciali e i sentimenti l'intensità del respiro".

Ha tradotto alcuni libri dell'Antico Testamento: Esodo/Nomi (1994), Giona/Iona (1995), Kohélet/Ecclesiaste (1996), Il libro di Ruth (1999).

Ha curato per l'Avvenire una rubrica 'Voci', sistemata proprio sotto la testata del giornale cattolico. Ogni giorno, per diversi anni, ha appuntato i suoi pensieri tratti per lo più dalle cose che gli sono capitate. Poi ha aggiunto 'in proporzione sabbatica', uno su sette, pensieri sui versi delle sacre scritture. Poi, tutti quanti i pezzi riuniti hanno dato forma al libro Alzaia (1997). Attualmente collabora al Corriere della Sera e al Manifesto, come opinionista.

Da ricordare, ancora, la pièce teatrale edita da Mondadori Morso di luna nuova (2005), la raccolta di poesieSola andata (Feltrinelli 2005), e, tra gli altri, In nome della madre (Feltrinelli 2006),Il giorno prima della felicità (Feltrinelli 2009), Il peso della farfalla (Feltrinelli, 2009),E disse (Feltrinelli 2011), I pesci non chiudono gli occhi (Feltrinelli, 2011), Il torto del soldato (Feltrinelli, 2012), La doppia vita dei numeri (Feltrinelli, 2012) e l’ultimo uscito, Storia di Irene (Feltrinelli, 2013)

Un capitolo a parte merita la sua avventura teatrale: Chisciotte e gli invincibili accanto a Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi, ha girato per 4 stagioni in Italia, per due in Francia (ed è stato anche alle Bouffes du Nord di Peter Brook) ed è passato anche in Svizzera, Canada e Spagna. Dall’esperienza di Chisciotte e gli invincibili nasce lo spettacolo Chisciottimisti, che ha debuttato nella stagione 2013 – 2014 e che vede in scena la stessa compagnia, ma propone un contenuto totalmente rinnovato perché nuovi e diversi sono i tempi in cui viviamo..

Dal dicembre 2008, inoltre, è in tournée una nuova messinscena teatrale a partire dal suo testo IN NOME DELLA MADRE con, oltre a De Luca, Simone Gandolfo e Sara Cianfriglia.

I suoi libri preferiti sono La Montagna incantata di Thomas Mann e Don Chisciotte de la Mancha di Miguel de Cervantes.