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CANTO DI EBANO

“[…] Passando dalle parole alla musica, Mirabassi conferma di saper tramutare in arte la raffinatezza del suo pensiero. Dall’ebano del suo “piffero” esce un suono melodioso e incantatore che si adatta ad ogni tipo di atmosfera, sia quella dinamica del jazz metropolitano che quella più malinconica della musica brasiliana. La chitarra e il contrabbasso accompagnano il clarinetto con il giusto ritmo e il concerto si sviluppa armonico, con una perfetta ambientazione tra suono e paesaggio. […]”
[Lino Zonin, IL GIORNALE DI VICENZA, 20 agosto 2009]

“[…] Un prestigioso riconoscimento, assegnato da oltre cinquanta critici specializzati italiani, chiamati a raccolta dalla rivista «Musica Jazz». Merito della versatilità di una formazione capace di arricchire la lingua del jazz con sfumature ora cameristiche ora folkloristiche. D’altra parte Mirabassi è un virtuoso del clarinetto, in grado di passare da partiture classiche alla musica brasiliana, fino alle canzoni d’autore. […]”.
[L’ADIGE, 18 agosto 2009]

“Un virtuoso del clarinetto come Gabriele Mirabassi sarà il protagonista del concerto a Malga Kraun, sul Monte di Mezzacorona, per i Suoni delle Dolomiti. […] A proprio agio con partiture classiche, jazz, musica brasiliana e canzone d’autore, il musicista umbro ha suonato con Mario Brunello, Richard Galliano, il libanese Rabih Abou – Khalil, i brasiliani Sergio Assad e Giunga, Gianmaria Testa e tanti altri. […]”.
[Fabio Nappi, CORRIERE DEL TRENTINO, 18 agosto 2009]

“[…] Davvero imperdibile per chi non sopporta il jazz dei luoghi comuni l’intelligente sintesi stilistica del trio del clarinettista Gabriele Mirabassi, che martedì prossimo (18 agosto) si esibirà alle 14 a Malga Kraun sulla Piana Rotaliana, sul Monte Mezzacorona. […] Il titolo è un omaggio al legno nero e africano da cui, dopo una lunghissima e artigianale lavorazione, nasce il clarinetto, lo strumento di cui Mirabassi è da qualche anno un indiscusso principe nel panorama italiano. […]”
[Luigi Sabelli, L’ARENA, 14 agosto 2009]

“Il concerto che il clarinettista perugino Gabriele Mirabassi terrà domani è un concerto che chiunque ami la musica farebbe bene a non perdersi. Per tante ragioni. Innanzitutto, perché il quarantaduenne Mirabassi è uno dei più grandi clarinettisti che oggi come oggi “camminino sulla terra”, uno dei virtuosi più ammirati nel mondo fra gli intenditori di qualunque genere musicale. […] Un’altra – e non la meno importante – ragione per non perdere il concerto di Gragnano sta nel fatto che il cuore della serata sarà dedicato alla musica di un formidabile capolavoro, uno dei pochi dischi degli ultimi anni a meritare tale definizione: Canto d’ebano, l’ultimo cd di Mirabassi, che ha vinto il premio “Top Jazz 2008” di “Musica Jazz” ( e ha strappato all’illustre quanto austero critico Franco Fayenz elogi ditirambici: “disco di bellezza assoluta”, “45 minuti di musica indimenticabile” ).
[Alfredo Tenni, LA LIBERTA’, 6 luglio 2009]

“[…] Una band affiatata, in delicato equilibrio tra libertà e rigore, in cui il virtuosismo tecnico e la passionalità mediterranea si fondono e si confondono fino a trasformarsi, entrambi, in emozione pura e profonda.
[RINASCITA E CULTURA, 29 giugno 2009]

“[…] Il premio Arrigo Polillo per il miglior disco è andato invece al clarinettista perugino Gabriele Mirabassi per ‘Canto di ebano’, della cui qualità ci dà qui testimonianza Arrivederci e grazie, brano che pone in evidenza le finissime doti del leader e dei tre quotati partner (Alfonsi, Maiore e Kramer) che gli fanno ala […]”.
[Gian Mario Maletto, MUSICA JAZZ, 1 gennaio 2009]

“[…] Su “Dialetto Carioca” confermi il tuo sodalizio artistico ormai decennale con un grande musicista italiano, Gabriele Mirabassi. – Tra me e Gabriele non c’è solo un’amicizia musicale, ma soprattutto personale, mentale. Sono molto soddisfatto di questa collaborazione, perché penso che Gabriele sia un genio della musica italiana, uno dei più grandi musicisti con i quali abbia mai suonato. Lui non è un semplice clarinettista, ma un “cantante di melodie”. Semplicemente meraviglioso e completo.
[Gianmichele Taormina, JAZZ IT MAGAZINE, novembre/dicembre 2008]

“In Mirabassi bravura tecnica e spirito di iniziativa si completano nel migliore dei modi e ogni nuovo disco ne è una conferma. Qui lo troviamo in compagnia di Salvatore Maiore, Peo Alfonsi e Alfred Kramer alle prese con un repertorio che deve molto al Brasile meno abusato […]. La rivisitazione operata dal clarinettista è di gran livello e il modo originale in cui piega i temi rendendoli jazzati e ruvidi è la misura della sua arte. Mirabassi sta divenendo un classico, ma il termine, riferito a lui, non contiene sfumature negative…”
[Piercarlo Poggio, BLOW UP, giugno 2008]

“Sono quasi vent’anni che Gabriele Mirabassi lascia consistenti tracce discografiche […]. Il grande amore di Mirabassi, però, un amore confortato da studio attento e viaggi, è l’oceano di musiche afroamericane del Brasile: e ce n’è traccia consistente e squisita anche qui, in una buona metà dei brani. Il vorticare arioso dello choro è la nervatura del suo fraseggio: con un’eleganza asciutta, un attacco imperioso, una pronuncia ficcante che per molti è un miraggio. Peo Alfonsi supporta con dosati arpeggi acustici di chitarra, Salvatore Maiore è un bassista plastico dal magnifico timing, Alfred Kramer aggiunge spezie percussive intelligenti.”
[Guido Festinese, IL GIORNALE DELLA MUSICA, giugno 2008]

“Questo disco molto più di un omaggio al legno d’Africa che abili artigiani trasformano in clarinetto: è un sentito atto d’amore che Mirabassi rivolge allo strumento e alla sua identità aristocratica e popolare. Inoltre è un sublime esempio della purezza espressiva raggiunta dall’artista perugino, capace come pochi di coniugare magistero tecnico e trasporto emotivo. Più che in altri lavori. Le influenze che hanno segnato la maturazione del protagonista si fondono con eccezionale equilibrio: musica accademica e folklorica brasiliana, classica europea e jazz costituiscono le fonti di un canto personale, sempre liricamente ispirato, sia nei brani intimi sia in quelli frenetici. Il tutto è esaltato da una cura del suono, delle sfumature e delle dinamiche a dir poco ammirevole. […] E’ una musica densa e avvincente, ricca di slanci passionali e abbandoni lirici, dove ogni singola voce concorre alla piena riuscita del disco.”
[Leonardi, MUSICA JAZZ, giugno 2008]

“E’ il contrabbasso di Salvatore Maiore ad aprire la nuova fatica discografica di Gabriele Mirabassi, scarni e agri suoni che introducono un vibrante ‘Chisciotte’ giocato dalla chitarra di Peo Alfonsi su cadenze quasi flamenco, perfetto trampolino di lancio per le invenzioni del leader; Mirabassi e il suo clarinetto sono da tempo una garanzia di qualità, ma ciò non sarebbe sufficiente a decretarne l’interesse. […] In Mirabassi c’è fortunatamente dell’altro. E questo altro è rappresentato dal raggiungimento di un equilibrio ormai quasi perfetto di almeno tre elementi costitutivi della sua musica: le strutture dell’improvvisazione, la scrittura di temi ispirati di volta in volta a un’etnicità non di maniera, l’interpretazione strumentale di taglio cameristico. […] Pur senza perdere in raffinatezza, gli riesce infatti di rendere il corpo del disco robusto e affidabile, essenziale anche, perché privo di quegli orpelli che fanno sovente tutt’uno con una certa idea consunta di musica brasiliana. ‘Canto di ebano’, dedicato al legno materia prima del clarinetto, è l’ennesima ottima prova di un artista giunto al culmine della maturità”
[Piercarlo Poggio, AUDIOREVIEW, maggio 2008]

“Peo Alfonsi alla chitarra, Salvatore Maiore al contrabbasso e Alfred Kramer alla batteria completano il quartetto del clarinettista perugino, unanimemente considerato uno dei maggiori esponenti europei del suo strumento. Con l’eleganza raffinata che rende i cd di casa Egea dei piccoli oggetti da collezione, anche questa musica cameristica si distende su coordinate interiori, che fondono le matrici jazz con un sedimentato portato della tradizione mediterranea e con una ricchezza classicheggiante di timbri e contenuti melodici. Registrato a Perugia, negli ultimi giorni del dicembre 2006.”
[JAZZ MAGAZINE, aprile 2008]

“Questo disco di bellezza assoluta, che nel titolo celebra il legno prezioso dello strumento, segna un punto fermo nella continua ascesa del clarinettista Gabriele Mirabassi. Con lui collaborano splendidamente Peo Alfonsi chitarra, Salvatore Maiore contrabbasso, Alfred Kramer batteria e percussioni. Al di là del forte impegno compositivo-esecutivo, colpisce la perfezione del suono, che lo stesso Mirabassi definisce frutto di un lavoro travagliato…”
[Franco Fayenz, IL GIORNALE, 8 febbraio 2008]