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ESTRATTI STAMPA 2011 - 2012 - 2013


ITALY
un poemetto di Giovanni Pascoli
con Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa


PRODUZIONI FUORIVIA

“È sul tema della memoria che si snoda l'attualissimo Italy: Sacro all'Italia raminga, spettacolo con cui Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa hanno aperto, martedì sera, la stagione di prosa del

teatro Verdi di Pordenone. Un spettacolo allestito in sala grande, affollatissima. […]

Italy si gioca tutto sullo stupore di ritrovare in un poema minore di Pascoli, scritto nel 1904 e mai sfiorato dai programmi di scuola, tutto il dramma dello sradicamento che rende così simili le storie di allora da quelle di oggi. La scena è essenziale, un'esplicita sottrazione che ha lo scopo di incanalare l'attenzione del pubblico solo sulle parole, su quei 450 versi in strofe dantesche che Battiston presenta intrecciate alla musica fatta di ballate dal sapore antico e moderno di Gianmaria Testa. […] Prese le misure con il palco e con l'emozione di vedere tutta quella gente venuta ad ascoltare Pascoli, Battiston appare subito intenso, deciso, sfiora sapientemente le insidie delle rime e avvolge il racconto di un ritmo incalzante, i cui crescendi si sciolgono nella voce profonda e nelle immagini in musica di Gianmaria Testa che puntano dritto in gola.”

Gabriele Giuga
Il Messaggero Veneto – 31 ottobre 2013

“Sono grida che spezzano il cuore, risuonano nelle vene, invocano la storia a cui tutti apparteniamo, quelle declamate dall’attore friulano Giuseppe Battiston e dal cantautore Gianmaria Testa. […] Un’ora e mezza durante la quale « Italy – Sacro all’Italia raminga » ha tirato fuori da un cassetto vecchio più di cento anni immagini che feriscono d’attualità, depositate dalla penna di Giovanni Pascoli. […]

Dietro le figure in carne e ossa, fatte di acuta emozione strappata alla voce di Giuseppe Battiston e alle corde della chitarra di Testa in struggenti echi popolari, si nasconde il viaggio iniziatico di una lingua che lotta per sopravvivere, baluardo di una mescolanza che costruisce nuova identità.

I due interpreti si scambiano emozioni intrecciando le voci in una simbiosi evocativa talmente intesa da rendere fisica la presenza di Pascoli tra loro. […] Pascoli è un pugno allo stomaco che colpisce anche con la poesia « 10 agosto », che si fa canzone nella musica di Testa e che riempie quella fessura che squarcia la quinta del palcoscenico, aprendo una ferita solida tra luci di stelle, cielo a tratti terso e a tratti plumbeo e un pubblico in piedi, commosso, immobile. “

Francesca Pessotto
Il gazzettino – 31 ottobre 2013

“Battiston e Testa davvero super.

Un’esclusiva, Italy, oltre le attesa quella che il Verdi di Pordenone ha messo in cartellone ieri nell’ambito del progetto “Verso”. In scena Giuseppe Battiston e il cantautore Gianmaria Testa, con la storia delle migrazioni e la poesia di Pascoli”

F. Missinato
Messaggero Veneto – 30 ottobre 2013

"Ci vuole coraggio a mettere in scena un poemetto di Giovanni Pascoli, il poeta della morte, del ricordo, della natura che ha molto da insegnare all’uomo. Ma il coraggio di Gianmaria Testa e dell’udinese Giuseppe Battiston è ben ripagato […]. E non solo perché il dramma dell’emigrazione vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900 dagli italiani, e raccontato in questa lunga poesia dal Pascoli, è facilmente trasportabile all’attualità odierna, dopo i tragici fatti di Lampedusa. […]

La lettura-recitazione va a fiammate: Battiston modella la voce con sapienza per dar vita ai personaggi, ciascuno con la sua parlata (italiano, dialetto, inglese maccheronico, inglese della piccola), ma anche per raccontare il tempo atmosferico che scandisce il procedere della vicenda: il freddo e la neve, la pioggia ad “acquate sopra acquate”, il “tempo bello”. E con essi cambia anche lo sfondo dietro ai due artisti: tetro all’inizio e via via più tendente all’azzurro, finché alla fine spuntano pure le nuvole bianche.

Testa e Battiston hanno il pregio di portare in scena una delle più belle poesie di Pascoli (dimenticata e poco insegnata a scuola) e di presentarla al pubblico nonostante la difficoltà che accompagna sempre chi tenti di mettere in scena dei versi."

Ilfriuli.it – 30 ottobre 2013

Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa, parole e musica, tre chitarre, due microfoni e un leggio. Italy ci propone un’osmosi tra parole e musica, dove il poetico e crudele senso di Pascoli per la vita si incarna nelle canzoni di Testa in un ritorno armonico più stretto, firmandone, per così dire, l’epigrafe. […] Pascoli la cui grandezza ci appare in questo poema in una luce inaspettata, colma di sorprese, coglie un bel successo e perfino un bis: una canzone sui versi di X agosto. Merito della lettura asciutta senza fronzoli ma <<innamorata>> che ne fa Battiston, in grado di scendere nel profondo di <<questo>> Pascoli. E merito anche delle canzoni di Gianmaria Testa cantautore segreto e originale che alle migrazioni contemporanee ha dedicato l’album Da questa parte del mare. L’uno e l’altro a ricordarci quando i diversi eravamo noi che oggi abitiamo in quella che per molti dei nuovi migranti è Lamerica. Ma sarà ancora vero?

Maria Grazia Gregori
L’UNITA’ – 19 aprile 2013

Chi l’avrebbe mai detto che avremmo anche riabilitato Pascoli. C’è voluta la caparbia rivisitazione di Giuseppe Battiston e di Gianmaria Testa che, lavorando sui 450 versi del poema Italy di Giovanni Pascoli, ricostruiscono un clima di Italia remota che sembra essere oggi con altre storie e con altri protagonisti. [….] Un intenso Giuseppe Battiston legge il testo rendendolo che più attuale non si può. Gianmaria Testa, che ha dalla sua un intero album dedicato alle migrazioni di oggi, Da questa parte del mare, interpreta ballate che accomunano storie di ieri e storie di oggi.

Nel bis, i due interpreti propongono una versione musicale della poesia di Pascoli X agosto e sembra di ascoltare le parole di un consumato cantautore.

Lo spettacolo, nella penombra del palco velato, è fatto di voci. Quella possente e avvincente di Giuseppe Battiston e quella calda e ruvida di Gianmaria Testa.

In questo caso poesia non è una parola sprecata.

Massimo Cecconi
www.z3xmi.it – 17 aprile 2013

 

 

Giuseppe Battiston legge Pascoli a Villa Torlonia, storica dimora in quel di San Mauro Pascoli in cui visse la sua infanzia il poeta Giovanni, di cui quest’anno si celebra il centenario dalla scomparsa. L’ha fatto ieri sera e lo riprenderà in autunno: l’attore interpreta Italy in coppia con Gianmaria Testa cui è affidato il contrappunto canoro-musicale. L’Italia raminga: quanto è attuale Pascoli: un poemetto di 450 versi in cui Pascoli affronta il dramma dell’emigrazione italiana nel mondo.

Adriana Marmiroli
La Stampa – 29 luglio 2012


Uno dei migliori attori italiani: Giuseppe Battiston. Un musicista che fino all’altro ieri faceva il ferroviere e che da parecchi anni emoziona la mente e il cuore: Gianmaria Testa. Un mito studiato e ristudiato a scuola e poi messo a prendere polvere su qualche scaffale: Giovanni Pascoli. L’alchimia a tre da qualche giorno da vita a ‘Italy’ [..]

Ma.Co.
Corriere del Veneto.it – 13 gennaio 2012


Volantini su tutte le sedie, i manifesti appesi, il tavolo di rappresentanza, la chitarra imbracciata per una canzone antisecessionista ed è subito tutto chiarissimo; l’Italia sono anche loro, l’attore Giuseppe Battiston e il musicista Gianmaria Testa. [..] Scontato il successo ottenuto dallo spettacolo all’altro Teatro [..]

Francesco Manini
Gazzetta 12 gennaio 2011

[..] Sono Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa, ovvero un attore che riempie di fisicità la parola e un cantautore che gioca con astrazione.[..]

Peppe Aquaro
Sette 23 febbraio 2012

Italy: va in scena la migrazione italiana in America.

Quando il passato è più attuale del presente.

Corriere di Arezzo
26 febbraio 2012

C’era tutta la forza delle parole, che fluivano in un fiume impetuoso, e della musica cantautoriale nel racconto dell’emigrazione che Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa hanno portato al Teatro Ballarin di Lendinara con Italy [..] dando vita ad un riuscito connubio di recitazione e musica.

I.B.
Il gazzettino (RO) 23 marzo 2013

IL TEMA - E’ un reading particolare per l’argomento e per l’apporto dei due interpreti, che cercano con un linguaggio diverso di ridefinire l’odissea di chi lasciava affetti e radici dietro le spalle.

Sergio Garbato
Il resto del carlino (RO) 20 marzo 2012

Un successo dopo l’altro per Giuseppe Battiston, terzo David di Donatello a maggio per l’interpretazione del galeotto Ramiro nel film La Passione di Carlo Mazzacurati. Il 2 settembre al Festival della mente di Sarzana affronta il tema immigrazione, con lo sguardo rivolto all’indimenticata generazione nostrana che trasportava la valigia di cartone dall’altra parte dell’Atlantico. (…)

In scena l’immigrazione, una storia infinita…

Non è propriamente uno spettacolo, ma un reading di uno straordinario poema. Mi colpisce la tragedia del nostro popolo oggi rivissuta al contrario, perché ci troviamo ad accogliere i barconi non sempre a braccia aperte. E soprattutto non ricordiamo come siamo stati trattati quando ce ne siamo andati 100 anni fa.” (…)

Luigi Cipriani
La Freccia agosto-settembre 2011

Applausi per lo spettacolo ispirato a ‘Italy’ di Giovanni Pascoli. Parole e musica di Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa, che ieri sera hanno affascinato 3.000 spettatori nell’appuntamento ‘clou’ del calendario del festival di Sarzana; ‘Italy’, ispirato all’omonima opera di Pascoli. L’opera dell’attore friulano e del cantautore piemontese racconta l’Italia nei primi anni del Novecento: povertà e forte migrazione. «E’ il ritratto di un’Italia stretta nella morsa della fame e incapace di accudire i nostri figli – spiega Giuseppe Battiston – che vanno alla ricerca di una nuova patria, quell’ “America lunga e larga” che li rende solo orfani nel mondo».

Ansa
3 settembre 2011


Uno spettacolo nato da un’opera in versi, che sicuramente non fa parte dei ‘grandi classici’ della produzione pascoliana, ma che per Battiston – è «terribilmente contemporanea nel suo modo di descrivere il disagio e la sofferenza degli emigrati». L’attore porta con sé la sua grande esperienza sul grande schermo […] e di teatro: «Ma Italy non sarà una declamazione, non è nel mio stile. Vorrei piuttosto restituire le immagini potenti, quasi cinematografiche, che il testo contiene […]. Con Italy si può scoprire anche un Pascoli diverso, lontano da quello che si studia sui banchi di scuola: questi versi sono un sobbollire di sentimenti rabbiosi, diretti contro un’Italia incapace di accudire i propri figli […] ».

Cristiana Gattoni
Sette (Corriere della Sera)
- 25 agosto 2011