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CHISCIOTTIMISTI
di Erri De Luca
con Erri De Luca, Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi

coordinamento Paola Farinetti
PRODUZIONI FUORIVIA
luci Andrea Violato

ESTRATTI RASSEGNA STAMPA 2014

«Tre uomini intorno a un tavolo. Una chitarra, pane, formaggio e un fiasco di vino. Chiacchiere e musica. Erri De Luca lo scrittore e Gianmaria Testa il cantautore-poeta, con Gabriele Mirabassi, il musicista, a quattro anni da “Chisciotte e gli invincibili” tornano a fare riferimento al personaggio creato da Cervantes, prendendolo a modello di riferimento per parlare di ottimismo. Mica facile di questi tempi... Ma loro sono “Chisciottimisti”, sognatori che filtrano la realtà con la stessa vena folle del Cavaliere della Mancha, in contrapposizione all'amaro realismo dei Sancho Panza.

Dove altri vedono il pessimismo - spiega De Luca - noi riconosciamo la sagoma ostinata e ossuta del cavaliere erratico. Esistono i Chisciotte e spronano i Ronzinante”. È la testarda contrapposizione di chi si oppone alle ingiustizie e alle sopraffazioni, che non si arrende e continua per la sua strada, malgrado mulini a vento e burattini sotto mentite spoglie - giganti e demoni - provino a sbarrargli la strada. »

Adriana Marmiroli La Stampa, Ed Milano – 01 febbraio 2014

« Non si può proprio dire che Don Chisciotte non sia una sorta di Idefix (da una mescolanza delle parole francesi ‘idée fixe’) per Erri De Luca quanto il dolcissimo cagnolino lo è per Obelix (eroe buono, ma fermo e ‘possente’ nel perseguire i nemici e fedele compagno di Asterix) a tal punto che il nostro eclettico scrittore seduto a un simpatico tavolo da cucina, insieme a un bravo GianMaria Testa (cantautore e poeta piemontese) con la sua chitarra e a Gabriele Mirabassi (musicista umbro) con il suo clarinetto e… con tanto di pane, vino e formaggio… ha invitato un pubblico che pensa, crede e lotta ad allargare le fila dei Chisciottimisti, splendido neologismo che indica lo slancio entusiasta di coloro che non smettono di lottare rialzandosi eroicamente dalla polvere dopo le sconfitte. […]

Ed ecco in prima nazionale questa nuova ‘lettura musicale’ […] che mostra di avere molte corde per toccare gli animi proprio per il fatto che si esaltano a oltranza coloro che lottano con tenace buona volontà: piccoli eroi di un quotidiano e gocce che unendosi le une alle altre possono controbattere il pessimismo dei sanchopanzisti.

E lo scrittore fa un preciso elenco di Chisciottimisti e […] non si può non subire il fascino di una verità profonda che è la lode di coloro che non si arrendono e nel loro piccolo si rialzano per ricominciare a lottare con grinta ed energia encomiabili, e le sue parole sono ‘condite’ da canzoni e magnifiche melodie del clarinetto lasciando negli spettatori una soffusa ventata di piacevole ottimismo proprio oggi in cui un certo teatro ama pescare nel torbido: ma quando finisce il tormentato ‘900? »

Wanda Castelnuovo www.teatro.org – 01 febbraio 2014

«Ci invitano al loro tavolo, per uno o più bicchieri di vino, Erri De Luca, Gian Maria Testa e Gabriele Mirabassi. Ci invitano a sederci al tavolo dei Don Chisciotte, anzi dei chisciottimisti: di coloro che vedono combattenti invincibili, dove gli altri solo aprioristica sconfitta.[…] I versi di De luca, e di “poete” e poeti come Izet Sarajlic e altri, sono alternati allo slancio vitale di impronta jazz del clarinetto di Mirabassi e alle canzoni, veri e propri racconti musicati, di Gian Maria Testa in una bella orchestrazione di voci tra la fluidità del racconto, le profondità del canto e le note brillanti dello strumento a fiato.

E un viaggio sottile quello che i tre propongono al pubblico-avventore, cui è possibile partecipare solo, ed è la condizione sine qua non da De Luca subito esplicitata, se si abbandona l’attrazione terrestre per sposare la legge naturale dell’attrazione celeste. E solo accettando questo patto di chisciottesca appartenenza che si possono seguire i voli narrativi dai flussi migratori dall’Africa a Lampedusa, alle storie di sangue degli ospedali nelle zone martoriate dalle guerre, alle esplosioni e al fuoco dei bombardamenti di Sarajevo, per ritrovare in ognuno di questi inferni degli esempi celesti, chisciotteschi.

Erri De luca intrattiene benissimo la sua platea di commensal-spettatori mentre i suoi compagni di ventura reggono il gioco, spalle fondamentali al dialogo col pubblico. E si ha veramente la sensazione di essere tra amici ma con quel “di più” che a teatro si pretende. […] Il pubblico respira allo stesso ritmo dei tre in scena. Attentissimo e felice di compartecipare ad un rito che della trattoria ha la semplicità e dell’incontro tra esseri umani la profondità. »

Giorgia Cocco Corrierespettacolo.it – 03 febbraio 2014

«Erri De Luca, Gian Maria Testa e Gabriele Mirabassi hanno invitato il pubblico al loro tavolo, quello dei Chisciottimisti, i combattenti che non smettono di lottare e che si rialzano anche dalla polvere della sconfitta. Lo spettacolo è andato in scena al Teatro Alfieri gremito per l'occasione. Il terzetto composto dallo scrittore napoletano, dal cantautore piemontese e dal clarinettista umbro è ben collaudato: è riuscito a coinvolgere il pubblico evocando lo spirito dei Chisciotte dei giorni nostri con poesia e musica. Le parole e i versi di De Luca alternati a canzoni e racconti musicali di Testa e Mirabassi hanno raccontato personaggi chiosciottimisti che non si stancano di combattere le ingiustizie tra migrazioni e storie di sangue in terre martoriate dalla guerra. Una serata di racconti tra amici, come le vecchie veglie in osteria, con una bella orchestrazione di voci, canto e note. »

La Stampa, Ed Asti 04 febbraio 2014

« Si possono condividere o meno pensiero politico o iniziative di Erri De Luca, ma occorre riconoscergli una grande coerenza nell’agire, tanto più encomiabile se si pensa a quanti dopo aver combattuto per le stesse cause invecchiando si sono accomodati sulle comode poltrone di chi combattevano.

Il primo Chisciottimista è, quindi, proprio lui e se il capolavoro di Cervantes (i cui passi Erri legge con una partecipazione e una passione che emozionano) è tra le sue letture più amate non è un caso: a distanza di secoli i due ‘eroi’ si rassomigliano e l’autore spagnolo dovrebbe essere grato al collega napoletano che ha saputo estrarre dalle pagine di Don Chisciotte, evidenziandola, la forza dell’ottimismo che rende il nostro ‘eroe’ attuale (e positivo), unico antidoto ai sempre dominanti sanchopancisti, la cosiddetta ‘maggioranza silenziosa’ apparentemente saggia ed equilibrata, in realtà rinunciataria. […] L’intuizione di De Luca è stata quella di rovesciare il concetto di ‘invincibile’: non è tale chi vince sempre in virtù dei suoi maggiori mezzi fisici, economici, militari, di potere…, ma chi sconfitto si rialza per tornare sempre a combattere per valori assoluti come giustizia, libertà, eguaglianza…

Chisciottimista è chi combatte per gli altri anche quando questi non glielo chiedono o non lo capiscono come nel bel brano - letto da De Luca - relativo all’intervento di Chisciotte contro i ‘pupazzi potenti’ che tiranneggiavano quelli ‘succubi’.

Quest’ultima fatica dello scrittore napoletano - nuovamente coadiuvato dallo straordinario clarinettista umbro Gabriele Mirabassi e dal cantautore e poeta piemontese Gianmaria Testa che con la sua chitarra ha regalato momenti di grande musica e poesia facendo - dimostra che per fare Teatro, conquistare il pubblico, interessarlo e tenerne tesa l’attenzione non servono le grandi scenografie (i tre protagonisti sono seduti intorno a un vecchio tavolo da cucina con tre bicchieri, una bottiglia di vino rosso, pane e formaggio, cioè un semplice, povero pasto quotidiano) o i mezzucci della comicità di quart’ordine, ma sono sufficienti idee e cultura. »

Salvatore Longo www.ilgufetto.it – 06 febbraio 2014