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Questa sezione vuole riasssumere tutti gli avvenimenti in programma, con le novità e i comunicati stampa rigurdanti gli spettacoli che si svolgeranno durante l'anno.


Sono partiti in due da un qualche porto del Nord Africa, clandestini nascosti nella stiva di un cargo.
A due terzi del viaggio li hanno scoperti e buttati a mare.
Li ha raccolti un peschereccio nell’alto Adriatico. Nessun tipo di soccorso a bordo.
Li hanno scaricati come zavorra dentro un gommone attraccato a duecento metri da una spiaggia di Puglia. Quando li hanno portati a riva per uno di loro non c’è stato più niente da fare.
L’altro, dopo, ha raccontato.
Erano i primi anni ’90.
Non ho scritto per loro. Non ne sarei capace.
Ho scritto per me e per quelli che, come me, stanno da questa parte del mare.

gianmaria testa

 

 

Gianmaria Testa
DA QUESTA PARTE DEL MARE
il nuovo album

PRODUZIONI FUORIVIA
Distribuzione: Radiofandango

 

 

 


A tre anni di distanza da “Altre Latitudini”, è uscito il 13 ottobre 2006 il nuovo lavoro discografico di Gianmaria Testa, “Da questa parte del mare”. Ed è il disco della svolta.
Una svolta sotto diversi aspetti.
Innanzitutto, per quanto riguarda i testi. E’ un disco “à l’ancienne” che, in controtendenza rispetto a questi tempi “di una canzone e basta”, ripropone il formato del “concept album”, ossia di un disco interamente dedicato ad un unico argomento, come se l’album intero, nella sua totalità, fosse un romanzo e le canzoni, tanti capitoli che insieme raccontano una storia.
Il tema, il filo rosso che cuce e tiene insieme tutte le canzoni, è quello delle migrazioni moderne. Una riflessione poetica, aperta e senza demagogia sugli enormi movimenti di popoli che attraversano questi nostri anni. Sulle ragioni, dure, del partire, sulla decisione, sofferta, di attraversare deserti e mari, sul significato di parole come “terra” o “patria” e sul senso di sradicamento e di smarrimento che lo spostarsi porta sempre con sé. A qualsiasi latitudine.
Il disco è concepito come una lunga ballata con diversi tempi e diversi ritmi, non solo musicali. C’è la fiumana, ad apertura, una fiumana di uomini e donne “dallo sguardo assorto”, il loro passo è melanconico, ma inarrestabile (“Seminatori di grano”). Poi c’è la partenza, il mare da affrontare così come non l’aveva mai raccontato nessuno, l’imbarco clandestino, le urla, la ressa (“Rock”) e dopo la partenza arriva -fatale- l’immagine dello sradicamento definitivo, della perdita di identità, di un addio che è alla terra, alla casa, alle proprie cose e addirittura al proprio nome (“Forse qualcuno domani”). Il viaggio è lungo, pericoloso, è un viaggio verso una meta ignota, solo immaginata e in fondo a questo mare scuro le sirene non sono quelle melodiose delle favole, le voci che arrivano dalle acque sono i lamenti degli annegati, una nenia che è quasi una ninna nanna alla rovescia (“Una barca scura”). Poi si arriva di qua, da questa parte del mare, la meta sognata e idealizzata diventa una realtà concreta da vivere giorno per giorno, diventa un grumo di difficoltà e c’è l’incontro/scontro con l’altro, che poi siamo noi. Il clandestino imbarcato di notte nella tempesta diventa quello che “tende la mano al semaforo rosso”, diventa il sinonimo di tutte le noie e di tutti i fastidi del mondo (“Tela di ragno”). Il tempo passa, ma il viaggio, il mare “che ti rovescia come una deriva”, quello non si può dimenticare, è qualcosa che ti entra dentro, nel bene e nel male. E allora succede che “di certi posti” si finisce per guardare “sempre il mare” e guardandolo si comincia a ricordare. Ed è strano, ma normale, come alla memoria ritornino non solo la fatica, le urla, o le violenze, ma soprattutto un piccolo fuoco di umanità, “due occhi neri di sabbia e sale” che sono stati “rifugio al delirio freddo dell’attraversare”. Ma “l’incanto” finisce con l’arrivo che è anche il principio di una separazione e gli occhi scuri si perdono per altre strade (“Il passo e l’incanto”). 3/4 è il sogno di come le cose sarebbero potute andare se quella separazione non fosse avvenute, è una piccola e intensa canzone d’amore che parla al passato e mescola dolcezza e nostalgia.
Ma c’è anche spazio per una storia buffa di ordinaria umanità. Una storia che nella sua innegabile tragicità -una nascita che avviene all’improvviso al mercato di Porta Palazzo, a Torino- nasconde pure il paradosso di una risata e il pensiero che una qualche integrazione è certamente possibile. Se non oggi, domani. Perché è la vita che vince, e la vita è più forte di tutto (“Al mercato di Porta Palazzo”).
C’è stato un tempo in cui gli emigranti eravamo noi. “Ritals” è la canzone che racconta questa storia ed è idealmente dedicata da Gianmaria allo scrittore francese, scomparso qualche anno fa, Jean-Claude Izzo. Jean-Claude era un amico di Gianmaria ed era il figlio “francese” di un emigrato salernitano, un “rital”, come i francesi degli anni ’50 chiamavano con un certo disprezzo, gli italiani andati in Francia per cercare lavoro.
Miniera” è invece quella che oggi si definisce una “cover”. Non è di Gianmaria, anche se Gianmaria se l’è cucita addosso. E’ stata scritta da Bixio e Cherubini negli anni ’20 (precisamente nel 1927) e restituisce bene, con quella sua melodia nostalgica e melanconica, a dispetto di una certa demagogia populista dell’epoca, lo spirito e il sentimento di “un cuore emigrato”, lontano dalla sua casa e dai suoi affetti.
Sul finale, quasi come una post-epigrafe, ecco la dichiarazione del punto di vista: questa è una storia raccontata “da qua”, da “questa parte del mare”, da “una città piccola dove non passano i tram” (“La nostra città”).

Ma la svolta è anche e soprattutto musicale con un ritorno deciso alla “forma canzone” in senso stretto e una sonorità che pur non dimenticando la melodia italiana, si fa decisamente più “metropolitana”. Grazie anche alla direzione artistica dell’americano Greg Cohen, Gianmaria ritrova, con altri sapori e altre chiavi, quella complessa semplicità strutturale che stava alla base di uno dei suoi album di maggior successo, “Il valzer di un giorno”.
Da segnalare la presenza, oltre agli amici e ai compagni di sempre (un grandissimo Gabriele Mirabassi, Paolo Fresu, Enzo Pietropaoli, Philippe Garcia, Piero Ponzo, Claudio Dadone, Luciano Biondini) del chitarrista americano Bill Frisell che con la sua inimitabile sensibilità ha saputo accompagnare, con la musica, lo spirito di alcune canzoni di Gianmaria (Rrock, Tela di ragno, 3/4, Ritals).

“Da questa parte del mare” è prodotto da Paola Farinetti. E’ distribuito in Italia da Radio Fandango -altra scommessa e altra svolta- e nel resto del mondo da Harmonia Mundi – Le Chant du monde.

LE CANZONI – I MUSICISTI

SEMINATORI DI GRANO (3’12’’)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Luciano Biondni – fisarmonica
Gabriele Mirabassi – clarinetto
Vittorio Piombo – violoncello
Piero Salvatori – violoncello
Sebastiano Severi – violoncello

RROCK (5’17’’)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Claudio Dadone – chitarra
Enzo Pietropaoli – contrabbasso
Philippe Garcia – batteria, percussioni
Bill Frisell – chitarra elettrica
Gabriele Mirabassi – clarinetto

FORSE QUALCUNO DOMANI (3’47’)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Claudio Dadone – chitarra
Enzo Pietropaoli – contrabbasso
Philippe Garcia – batteria, percussioni

UNA BARCA SCURA (4’31’’)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Claudio Dadone - chitarra
Enzo Pietropaoli - contrabbasso
Luciano Biondini – fisarmonica
Gabriele Mirabassi – clarinetto


TELA DI RAGNO (5’18’’)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Greg Cohen – contrabbasso
Claudio Dadone - chitarra
Philippe Garcia – batteria, percussioni
Bill Frisell – chitarra elettrica
Paolo Fresu – tromba

IL PASSO E L’INCANTO (5’04’’)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Claudio Dadone – chitarra
Enzo Pietropaoli - contrabbasso
Philippe Garcia - percussioni
Luciano Biondini - fisarmonica
Paolo Fresu – tromba

3/4 (4’27’’)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Claudio Dadone – chitarra
Enzo Pietropaoli – contrabbasso
Philippe Garcia – percussioni
Bill Frisell – chitarra elettrica

AL MERCATO DI PORTA PALAZZO (3’41)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Claudio Dadone – chitarra
Enzo Pietropaoli – contrabbasso
Philippe Garcia – batteria, percussioni
Gabriele Mirabassi – clarinetto
Piero Ponzo – sax

RITALS (4’10’’)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Claudio Dadone – chitarra
Philippe Garcia – piatti
Bill Frisell – chitarra elettrica
Vittorio Piombo – violoncello
Piero Salvatori – violoncello
Sebastiano Severi – violoncello

MINIERA (3’20”)
Gianmaria Testa – voce, chitarra
Claudio Dadone – chitarra
Enzo Pietropaoli – contrabbasso
Philippe Garcia – percussioni

LA NOSTRA CITTA’ (1’44”)
Gianmaria Testa – voce, chitarra

LE DATE DEL TOUR

Francia
12 ottobre 2006 - CHERBOURG (F) - Le Trident, scène nationale
13 ottobre 2006 - CENON (F) - Salle Simone Signoret
14 ottobre 2006 - NANTES (F) - La Bouche d'Air
15 ottobre 2006 - ROSPORDEN (F) - L'Etincelle
17 ottobre 2006 - PARIS (F) - L'Européen
18 ottobre 2006 - PARIS (F) - L'Européen
19 ottobre 2006 - PARIS (F) - L'Européen
20 ottobre 2006 - PARIS (F) - L'Européen
21 ottobre 2006 - PARIS (F) - L'Européen
22 ottobre 2006 - BORDEAUX (F) - TNBA Théâtre national de Bordeaux en Aquitaine - Gianmaria Testa et Erri de Luca
23 ottobre 2006 - MARCQ EN BAROEUL (F) - Salle Scalbert Collège de Marcq
24 ottobre 2006 - SAINT PRIEST (F) - Centre Théo Argence

Italia
25 ottobre 2006 – TORINO (I) – Teatro Regio
26 ottobre 2006 – GENOVA (I)– Teatro Modena
27 e 28 ottobre 2006 – NAPOLI (I) – Galleria Toledo

Italia & Francia
3 novembre 2006 - SAINT ANDRE LES VERGERS (F) - Salle Gérard Philipe
9 novembre 2006 – MONTEBELLUNA (TV) (I) - Auditorium
10 novembre 2006 - ASPARETTO DI CEREA (VR) (I) – Teatro di Asparetto
11 e 12 novembre 2006 – S. AGATA BOLOGNESE (BO) (I) – Teatro Bibiena
13 novembre – MILANO (I) – Teatro Ciak
18 novembre – CUNEO (I) – Teatro Toselli
28 novembre 2006 - MEUDON (F) - Centre d'Art et de Culture
30 novembre 2006 - GRENOBLE (F) - MC2

Italia, Austria & Germania
3 dicembre 2006 – DORNBIRN (A) - Spielboden
dal 4 al 7 dicembre 2006 – VIENNA (A) – Sargfabrik
8 dicembre 2006 – INNSBRUK (A) – Treibhaus
9 dicembre – GSCHWEND (G) – Gschwender Musikwinter
10 dicembre 2006 – NURNBERG (G) - Tafelhalle
11 dicembre 2006 – REMCHINGEN (G) – Kulturhalle Remchingen
14 dicembre 2006 – ROMA (I) – Auditorium
17 dicembre 2006 – CATANIA (I) – Teatro Ambasciatori
19 dicembre 2006 – SAN BENRDETTO DEL TRONTO (I) – Teatro Calabresi
20 dicembre 2006 – LONGIANO (I) – Teatro Petrella
21 dicembre 2006 – LECCE (I) – Teatro Politeama Greco
22 dicembre 2006 – BARI (I) – Chiesa di San Savino

Francia
17 gennaio 2007 - LIMOGES (F) - Centre Culturel Jean Gagnant
19 gennaio 2007 - FORBACH (F) - Le Carreau, scène nationale

Italia
1 febbraio 2007 – PISA (I) -Teatro Verdi