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Produzioni Fuorivia

presenta:

ERRI DE LUCA e GIANMARIA TESTA


“Che storia è questa”

Raccontiamo il 1900, secolo tragico e visionario, che ha offerto ai suoi contemporanei il cinema e lo sterminio, l’antibiotico e il più vasto sistema carcerario della storia umana. Raccontiamo i viaggi di fortuna nel guscio di battelli sgangherati e il cammino dei piedi nei centimetri dei cortili all’ora d’aria. Ricordiamo la fedeltà di chi non lascia la sua città assediata né la donna amata in gioventù. Cantiamo da soli e insieme, perché le parole navigano meglio sulla lunghezza d’onda delle note di uno spartito a mente. Ballare no, ce ne stiamo seduti, come si conviene agli invitati. Perché salire su un palco è stare da ospiti di persone venute all’ascolto di qualche storia".

ERRI DE LUCA 

Senza nemmeno essersi incrociati una sola volta, si conoscevano già.

Sono stati i libri (dell’uno) e le canzoni (dell’altro) che li hanno avvicinati, che li hanno fatti incontrare. Come se fosse un destino.

Ne è passato di tempo e ora il romanziere-poeta ERRI DE LUCA e il cantautore GIANMARIA TESTA sono veri amici e si danno regolarmente appuntamento sui palcoscenici italiani e del mondo, come pure all’osteria, davanti a del buon vino, la chitarra e i libri sempre a portata di mano.

Proprio a partire da questa amicizia, i due compagni hanno avuto voglia di realizzare qualcosa insieme per il teatro. E’ nato così “Chisciotte e gli invincibili”, spettacolo fortunatissimo, programmato in Italia, Francia, Canada e Spagna, nonché all’origine di ben due DVD (una in Italia con Fandango e l’altro in Francia con Gallimard), ma nato -come dimenticarlo?- attorno a una grande tavola di legno, nella bella cucina di Erri, tra un bicchiere di vino e un pezzo di formaggio.

Chisciotte e gli invincibili” era -ed è- un omaggio ai sognatori che non si arrendono, a quelli che si fanno coinvolgere, che non sono mai spettatori passivi di quanto accade. A quei seguaci delle cause perse che proprio in quanto tali sono in fin dei conti invincibili. Invincibili, si dice nello spettacolo, sono i migratori, quelli “che attraversano il mondo a piedi per raggiungerci e che non si fanno fermare da nessun campo di prigionia, da nessuna espulsione perché chi va a piedi non può essere fermato”. Invincibili sono gli innamorati, sono i prigionieri, sono i suicidi. Invincibile -dice Erri- “non è chi sempre vince, ma chi mai si fa sbaragliare dalle sconfitte, chi mai rinuncia a battersi di nuovo”.

Chisciotte” ha girato in Italia per 4 stagioni, poi, come si diceva poco fa, in Francia, in Canada, in Spagna e nel 2014 da questa esperienza è nato un nuovo spettacolo, “Chisciottimisti”, che propone un contenuto totalmente rinnovato perché nuovi e diversi sono i tempi in cui viviamo. Ma l’affinità di spirito e l’amicizia che lega Erri e Gianmaria non si esaurisce con l’esperienza del Chisciotte e così i due, di tanto in tanto, amano incontrarsi anche su altri palcoscenici, davanti ad altra gente. C’è sempre la chitarra, c’è sempre il vino…... E allora sono canzoni e poesie, racconti taglienti come solo Erri sa scrivere e dire, sono temi a entrambi cari: le migrazioni, l’amore, le guerre, la prigionia…., il 900, secolo ormai antico. Spesso finiscono col scambiarsi di ruoli e allora e Erri a cantare (una struggente e asciutta versione di “Lacrime Napulitane”, ad esempio) e Gianmaria a leggere (un “Elogio dei piedi” pungente, profondo, divertente, dello stesso Erri). Non manca un omaggio a Fabrizio De Andrè e alle sue figure di derelitti della strada (“Via del campo”) e a Sergio Endrigo (“Camminando e cantando”). Ogni volta è una storia diversa, un racconto diverso.

“(…) C'è una poesia danzante negli occhi azzurri come il ghiaccio di Erri De Luca, un aroma così denso nella voce di Gianmaria Testa (…). Cantano e piangono il Novecento, "il gigantesco secolo di trasformazioni, migrazioni, stermini e prigionie. Ma anche il secolo gigantesco di regali, come l'antibiotico e il cinema" . C'è il dolore dei migranti e la profondità acconciata a festa degli analfabeti (Giuseppina, la "senza scuola" pudica, che per farsi leggere le lettere d'amore che riceveva, chiedeva al suo maestro di leggere la lettera tappandosi le orecchie: "doveva leggerla, ma non la doveva sentire"). Ci sono le navi "attraverso cui la specie umana ha conosciuto il mondo. Un mondo fatto perlopiù di acqua -non privatizzabile". C'è il peso di un secolo che ha visto "milioni e milioni di esseri umani spostarsi da un continente all'altro" ed "è inutile provarci: chi si muove per il mondo a piedi, letteralmente sposta il mondo e non è possibile fermarlo". C'è un'Italia che da stivale diventa braccio: "un pontile sul mare che non è calzabile da un preservativo". C'è l'elogio dei piedi("perché non sanno accusare e non impugnano armi") e la straordinaria profondità di "Considero valore" ("Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia").

Erri De Luca è un funambolo della parola, Gianmaria Testa lo segue con la sua chitarra, la sua voce dipinta su piombo e vetro e i suoi testi incantati (…).

E dunque, il comandante partigiano Ante Zemljar, le déserteur di Boris Vian, Charlie Chaplin ("Nessuno è stato tanto fuori posto, per cui di tutto un secolo di noi ricorderemo lui"), Carlo Giuliani e Don Chisciotte, "il cavaliere invincibile degli assetati", nelle parole musicate della poesia di Nazim Hikmet, diventano personaggi che prendono vita. Narrati e ricordati da carta e voce si fanno di carne e sangue. E di musica. In un viaggio intorno al mondo e ad un secolo, che diventa un ritrovo tra amici, di fronte ad un pubblico travolto e conquistato da tanta dolcezza”.

Silvia FerrariIl Giornale di Vicenza” 3 maggio 2011


LE BIOGRAFIE

Gianmaria Testa

Gianmaria Testa, classe 1958, è italiano, italianissimo, vive nelle Langhe in Piemonte, eppure c’è voluta la Francia per scoprirlo. Da quando ha mandato al Festival di Recanati la sua cassetta registrata chitarra e voce, vincendone il primo premio una prima volta nel ’93 e poi di nuovo nel ’94, sono passate un bel po’ di cose: otto dischi - Montgolfières (1995), Extra-Muros (1996),Lampo (1999), Il valzer di un giorno (2000), Altre Latitudini (2003), Da questa parte del mare (2006), il live “SOLO – dal vivo” (2009), Vitamia (2011) e l’ultimo live, Men at work (2013)-, più di 3000 concerti in Francia, Italia, Germania, Austria, Belgio, Canada, Stati Uniti, Portogallo, quattro serate tutte esaurite all’Olympia e una lunga teoria di articoli omaggianti sui principali giornali (“Le Monde” in testa).

In Italia il percorso è stato un po’ più complicato e difficile perché condotto davvero senza compromessi, con pochissime apparizioni Tv o passaggi radiofonici e nessun tipo di pubblicità. La sua vera forza è stata ed è ancora il passaparola. Chi va ad un suo concerto non riesce a dimenticarlo: l’emozione nasce palpabile e si divide tra tutti; Gianmaria scherza coi suoi musicisti ed è naturalmente comunicativo; i testi sono belli, sono semplici, sono piccole poesie che parlano della vita e che vivono anche al di là della musica; e lei, la musica, insieme ad una voce che si muove tra rauche asprezze e teneri velluti, i testi li trasporta, li puntualizza, li sottolinea.

Perché le cose cominciassero a cambiare anche in Italia c’è voluto -paradossalmente- Il valzer di un giorno, quarto disco della sua carriera e il primo di produzione totalmente italiana, che è forse il suo lavoro più ‘difficile’: canzoni riportate alla loro forma più nuda ed essenziale, due chitarre e voce soltanto.

Ad oggi, Il valzer di un giorno, ha superato le 200 mila copie vendute in tutta Europa.

Moltissime le collaborazioni con altri musicisti italiani del jazz e del folk: da Gabriele Mirabassi e Enzo Pietropaoli a Paolo Fresu; da Rita Marcotulli a Riccardo Tesi (col quale ha dato vita al “Progetto Saramago”, una sorta di omaggio al grande Nobel per la letteratura); da Enrico Rava (insieme al quale ha presentato con grande successo per Fuorivia Guarda che luna!, spettacolo dedicato alla figura di Fred Buscaglione che ha visti protagonisti, oltre a loro, la Banda Osiris, Stefano Bollani, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo) a Battista Lena per il quale ha fatto la voce recitante e ha cantato nel suo lavoro discografico (I cosmonauti russi) dedicato alla navicella spaziale MIR, sempre prodotto da Fuorivia; da Mario Brunello a Paolo Fresu. E moltissime anche le collaborazioni con attori o scrittori comeErri De Luca (Chisciotte e gli invincibili, Che storia è questa, Chisciottimisti), Giuseppe Battiston (col quale ha realizzato nel 2010-11 lo spettacolo “18 mila giorni – il Pitone”, su testo originale di Andrea Bajani e prodotto da Fuorivia e Teatro Stabile Torino e “Italy”, basato sull’omonima poesia di Giovanni Pascoli, che ha debuttato nel 2011), Paolo Rossi (Rossintesta, 2004), Marco Paolini (Attraverso (2003)…

L’ultimo disco in studio, in ordine di tempo, è uscito alla fine del 2011, e più precisamente il 17 ottobre 2011, giorno del suo compleanno. “Vitamia”, è una sorta di bilancio di vita personale e di vita sociale e rappresenta la naturale evoluzione dello spettacolo teatrale con Battiston, anche se le canzoni sono state totalmente riviste e riarrangiate.

Il disco, suonato da grandissimi musicisti, è ricco di nuove e inattese sonorità, un vero affresco non solo di parole e di sentimenti, ma anche di musica. Al disco, sempre prodotto da Fuorivia, ha fatto seguito una lunga tournée in Italia, Francia, Germania, Austria, Svizzera, Olanda e Belgio.

A fine ottobre 2012 è uscito, con Gallucci Editore, il libro disco Ninna Nanna dei sogni, prima incursione di Gianmaria Testa nel mondo dell’infanzia: una ninna nanna dedicata ai più piccoli illustrata dalle bellissime tavole di Altan, il creatore della Pimpa. A questo, ha fatto seguito un altro libro-disco, sempre per bambini e sempre con Gallucci editore, illustrato però da Marco Lorenzetti, 20 mila Leghe (in fondo al mare) (maggio 2013).

Ultima tappa (per ora) nell’autunno 2013, l’uscita in tutto il mondo di un nuovo disco live, Men at work, frutto di una lunga e fortunata tournée in Germania col suo quartetto: 23 canzoni che rappresentano un po’ la summa di vent’anni di carriera e un dvd registrato live alle Ogr di Torino.

All’inizio del 2014 esce in Francia la versione francese della “Ninna Nanna dei sogni”: Berceuse des rêves, il titolo, con le illustrazioni di Marina Jolivet.

Erri de Luca

È nato a Napoli nel 1950 e attualmente vive a Roma. Prima di diventare scrittore, giornalista e traduttore dall'ebraico, ha fatto il muratore, l'operaio e lo scaricatore all'aeroporto di Catania. Negli anni Settanta era un dirigente di Lotta Continua, a Roma. Dopo lo scioglimento dell'organizzazione, nel 1977, ha scelto di stare dalla 'stessa parte di allora' e diventare operaio.

La passione per i libri e per la scrittura è nata con lui, ragazzino difficile e introverso. Leggeva i libri della biblioteca del padre Aldo, un grossista di pomodori appassionato della storia dei papi, della II Guerra Mondiale e dei campi di sterminio. E buttava giù storie di cui generalmente si sbarazzava.

L'incontro con l'ebraico antico è stato invece casuale. Un giorno mentre si stava preparando a partire per l'Africa come volontario, ha afferrato distrattamente l'unico libro che aveva sul comodino. Era la Bibbia. Ha trovato dei racconti bellissimi che lo hanno convinto a imparare la lingua , per capirla dall'originale.

E’ scrittore molto prolifico. Ricordiamo fra le molte opere pubblicate Non ora, non qui (1989 - il suo primo romanzo), Una nuvola come tappeto (1991), Aceto, Arcobaleno (1992) sui suoi compagni di lotta negli anni della rabbia, Tu, mio (1998), Tre cavalli (1999), Montedidio (2001),Il contrario di uno (2003), In nome della madre (2006), Il giorno prima della felicità (2009), Il peso della farfalla (2009), E disse (2011), Il torto del soldato (2012), La doppia vita dei numeri (2013), Storia di Irene (Feltrinelli, 2013). De Luca scrive utilizzando la struttura del romanzo breve o racconto lungo. La sua è una lingua semplice e dura, di una semplicità ricercata e letterariamente raggiunta attraverso il sentimento, senza ammiccamenti. Perfetta.

"Una lingua tutta scontata nel corpo, in cui i pensieri non sono che gli sforzi dei muscoli facciali e i sentimenti l'intensità del respiro".

Ha tradotto alcuni libri dell'Antico Testamento fra i quali ricordiamo: Esodo/Nomi (1994), Giona/Iona (1995), Kohélet/Ecclesiaste (1996), Il libro di Ruth (1999).

Ha curato per l'Avvenire una rubrica 'Voci', sistemata proprio sotto la testata del giornale cattolico. Ogni giorno, per diversi anni, ha appuntato i suoi pensieri tratti per lo più dalle cose che gli sono capitate. Poi ha aggiunto 'in proporzione sabbatica', uno su sette, pensieri sui versi delle sacre scritture. Poi, tutti quanti i pezzi riuniti hanno dato forma al libro Alzaia (1997). Collabora a diversi giornali (La Repubblica, Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Avvenire, Gli Altri) e oltre ad articoli d'opinione, scrive occasionalmente anche di montagna.

Un capitolo a parte merita la sua avventura teatrale:

  • Chisciotte e gli invincibili accanto a Gianmaria Testa e Gabriele Mirabassi, ha girato per 4 stagioni in Italia, per due in Francia (ospitato fra i vari prestigiosi teatri anche al Bouffes du Nord di Peter Brook) ed è passato anche in Svizzera, Canada e Spagna.

  • Provando in nome della madre accanto a Simone Gandolfo e Sara Cianfriglia che ha girato in Italia per ben cinque stagioni a partire dal 2008.

  • E ora questo nuovo Chisciottimisti che debutterà a fine gennaio 2014

I suoi libri preferiti sono La Montagna incantata di Thomas Mann e Don Chisciotte de la Mancha di Miguel de Cervantes.

 

PER CONTATTI : Paola Farinetti
e-mail: info@produzionifuorivia.it